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Finisce tra i fischi Cosenza-Lanciano. I padroni di casa a stento strappano un pareggio a reti inviolate e mettono in mostra limiti un po’ in tutti i reparti. Si salva solo Ciccio De Rose, che si danna l’anima per recuperare palloni in difesa e a centrocampo, ma non basta. I lupi restano intrappolati nei fuorigioco eseguiti alla perfezione dagli ospiti e dalla loro maggiore prestanza fisica. Ma anche dall’imprecisione sotto porta e da poca lucidità in mezzo al campo. Nel primo tempo i rossoblù si fanno vedere solo con un paio di guizzi di Danti (21′ e 28′), ma niente di più. Grande facilità di affondo per la compagine ospite che non riesce però a concretizzare. Grossa occasione sprecata è quella di Mammarella che al 31′, solo davanti al portiere Pinzan, spedisce alto. Non cambia la musica nella ripresa, che, anzi, vede la Virtus Lanciano partire a razzo e sfiorare in due occasioni la rete del vantaggio. Il Cosenza di mister Toscano cerca di riprendere il possesso del gioco, ma stenta. Non ripartono i lupi e l’undici di Pagliari trova ampi corridoi. Neanche l’ingresso dell’osannato Mortelliti riesce a mischiare le carte. E nel finale di gara è proprio il Lanciano a sfiorare la rete dei tre punti. I silani escono tra i fischi e i cori di contestazione di parte dei tifosi della curva Sud. All’esterno dello stadio sono rimasti altri ultrà, che non hanno assistito al match per protestare contro la “tessera del tifoso”.

Nella foto un’azione offensiva del Lanciano

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