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di PASQUALE S. MASSARO
Il Cosenza fa la partita ma l’intera posta in palio finisce nelle tasche dell’Andria. E’ questo il riassunto più appropriato di una gara sbloccata dai padroni di casa solo grazie ad un clamoroso errore difensivo calabrese, così da conquistare i primi punti della stagione dopo cinque gare. La squadra cosentina non sfrutta le molte palle gol costruite nella ripresa e trova la prima sconfitta stagionale. Il tecnico Toscano schiera la squadra con il classico 3-4-3, che all’occorrenza prevede una difesa in grado di trasformarsi a cinque. Il neo arrivo Stefano Fiore è a Roma per curarsi mentre in campo vi è la migliore formazione possibile: Musca-Porchia-Chianello compongono la linea difensiva scelta a salvaguardia di Pinzan; Roselli e Giardina stazionano in mediana ed in attacco Danti ritrova il suo posto a sinistra. In casa Andria, invece, novità di rilievo sulla propria panchina: a sostituire Oberdan Biagioni c’è Aldo Papagni che sale in corsa dopo quattro giornate con la squadra azzurra ancora ferma a zero punti. Nessuno stravolgimento e squadra simile a quella vista a Rimini. Le uniche novità in difesa, dove accanto al confermato Goisis vi sono i rientri, dopo le rispettive squalifiche, di Pierotti a destra, Di Simone a sinistra e Pomante al centro. Le due squadre cominciano seguendo un canovaccio tattico piuttosto evidente: il Cosenza porta palla e l’Andria prova a ripartire in contrattacco. Ma le occasioni da rete latitano e la formazione di Toscano fa registrare il primo pericolo solo dopo 22’: calcio d’angolo dalla sinistra con Mennella uscito a vuoto e la palla rinviata sui piedi di Porchia, il quale salta di netto Pierotti e si trova solo davanti all’estremo difensore andriese: palla bassa e miracolo dello stesso Mennella. Le squadre riaddormentano l’incontro e solo una nuova folata del Cosenza ravviva il match nella prima frazione: al 36’ è Danti recupera palla dal limite, si accentra e prova a calciare con la sfera che termina a lato di un soffio. Sei minuti ed è la volta dell’Andria, che finalmente si affaccia dalle parti di Pinzan con Dionigi: l’attaccante si gira in bello stile ma la sfera è alta. Nella ripresa il Cosenza è subito determinato a conquistare l’intera posta in palio e dopo soli quattro minuti di gioco è Danti a “divorare” una clamorosa palla-gol: l’esterno Caccavallo salta per ben due volte Pomante e cede palla al numero 10 cosentino, il quale calcia a lato. L’Andria prova a farsi notare dalle parti di Pinzan con Maccan che raccoglie un assist di Dionigi, ma la sfera termina out di poco. Due giri di lancette ed è ancora il Cosenza a sfiorare il gol: Giardina prova un tiro da 25 metri senza pretese ma Mennella è maldestro nell’intervento e la sfera termina sulla traversa. E’ sempre la formazione ospite a comandare il gioco e l’Andria prosegue nella sua strenua difesa del risultato, aiutata anche dalla buona sorte che al 15’ manda, per la seconda volta, sulla traversa una punizione di Porchia dalla sinistra. La spinta cosentina, tuttavia, si esaurisce e le giocate di Caccavallo tra le linee e di Danti sulla sinistra cominciano a scarseggiare. Ed allora l’Andria passa in vantaggio sfruttando l’unica ingenuità difensiva di tutto il match: al 21’ un lancio velleitario di Ceppitelli si trasforma in assist perfetto per Maccan che approfitta del liscio di Porchia e batte solitario l’incolpevole Pinzan. La squadra di Toscano non ha più la forza di reagire e nonostante l’espulsione a tempo scaduto di Giorgetti, il risultato non cambia premiando oltre modo la squadra del neo tecnico Papagni. Per il Cosenza un’occasione persa per allungare in classifica e avvicinarsi alle prime della classe.

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