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di VITO BUBBICO
SAN MAURO FORTE – E’ seminascosta alla vista dalle impalcature del cantiere la torre cilindrica posta all’apice del paese, nel mezzo di Piazza Caduti per la Patria. Sono infatti a buon punto e dovrebbero terminare non oltre la fine dell’anno, i lavori di restauro conservativo che sono in corso di esecuzione da parte della ditta pugliese “Arco Architettura e Conservazione srl” di Ostuni. Durante il lavoro di ripulitura degli ambienti sono, ad ora, emersi qualche resto umano, qualche coccio di anfora e accessori vari, nonché una palla di cannone che al momento fa bella mostra di se’ nella stanza del sindaco. Questo intervento che mette fine al pesante degrado dell’importante manufatto, simbolo della comunità sanmaurese, è stato reso possibile, lo ricordiamo, grazie ad un contributo di 600 mila euro messo a disposizione dalla Regione Basilicata dopo che, per qualche decennio, si era parlato ripetutamente della salvaguardia di questo storico immobile senza essere mai riusciti a recuperare i fondi necessari allo scopo. La torre medioevale, delle cui sorti ci siamo occupati spesso, per il suo pregio, è stata dichiarata Monumento Nazionale. Essa è un bastione alto circa 16 metri, a forma cilindrica con base a pianta stellare del diametro di oltre 20 metri, che da Piazza Caduti per la Patria sovrasta il paese e fu costruita dai normanni intorno al 1100 d.C, precisamente su ordinazione del conte Loffredo. E’ attraversata da stretti interrati da larghe fessure ed è divisa in tre piani. Al terzo piano si può osservare il panorama circostante. Dalla torre, si narrava, che partissero tre cunicoli sotterranei utilizzati come vie di fuga in caso di assalti, sebbene coloro che in questa circostanza stanno operando sull’immobile ci dicono che di essi non vi sia alcuna traccia. Chiunque abbia visitato San Mauro Forte, magari in occasione del campanaccio, non ha potuto fare a meno di apprezzarne la maestosità, sebbene l’incuria in cui è stata lasciata per così tanti anni ne minasse la qualità estetica. Ma ora, dopo questo primo intervento conservativo che si avvarrà dell’inserimento di fasce in fibra di carbonio per rafforzarne la tenuta strutturale, si spera possano intervenire nuovi finanziamenti che consentano di proseguire nell’opera di integrale messa in sicurezza e quindi avviarla ad una destinazione in favore della collettività. C’era davvero urgenza di un intervento di consolidamento in quanto era serio il rischio di disfacimento di interi tratti di muratura con possibili crolli. Sono, infatti, ancora ben visibili lesioni diffuse in corrispondenza di feritoie ed aperture varie, la volta crollata del secondo piano e il totale dissesto del piano di calpestio della sommità, nonché l’infestazione del paramento esterno da vegetazione e numerosi giunti ormai privi della malta, quindi con seri rischi di tenuta. Come dicevamo, questo è solo un primo intervento conservativo che, con gli opportuni consolidamenti strutturali, consentirà di evitare l’ulteriore degrado che poteva influire persino sulle condizioni di stabilità generale del manufatto. Con questo stralcio la torre subirà un’opera d’integrale messa in sicurezza, una pulitura completa, la riparazione della struttura di copertura, il consolidamento delle volte dei camminamenti della casamatta anulare (con reintegro delle parti crollate), il ripristino e consolidamento delle scale di collegamento a partire dalla terrazza fino al deposito. Insomma, come abbiamo più volte ricordato, questo è solo l’inizio di un percorso che potrà essere più o meno lungo a seconda della benevolenza finanziaria delle istituzioni sovra comunali (regione e governo) verso cui è in corso una opportuna sollecitazione da parte della civica amministrazione. La stessa amministrazione cittadina che coltiva l’idea di portare a compimento l’intero progetto di massima di un milione e ottocentomila euro nel quale si ipotizza che, una volta recuperata, la torre possa ben rispondere alla esigenza di uno spazio pubblico per ospitare attività culturali di cui la comunità è carente. Attività museali compatibili con la sua particolare architettura e/o una biblioteca, assurgendo così ad un ruolo centrale nella vita culturale del paese. Perché tutto questo diventi realtà occorrerà attendere che altre fonti mettano a disposizione del Comune le sostanziose risorse necessarie allo scopo. Gia nelle prossime settimane si potrebbe avere qualche notizia in merito, che tutti si augurano siano positive.

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