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di FABIO AMENDOLARA
LAGONEGRO – Secondo gli investigatori – l’inchiesta è stata coordinata dal pm Woodcock – «il tenore della covenzione» tra Auxilium e il ministero dell’Interno per il centro di raccolta per immigrati a Policoro «corrobora gli esiti delle intercettazioni telefoniche». Ecco una telefonata tra Angelo Chiorazzo e il prefetto Mario Morcone, responsabile del dipartimento per l’immigrazione al Viminale. Chiorazzo: «Buon giorno prefetto». Morcone: «Ciao». Chiorazzo: «Scusi il disturbo…».
Morcone: «Allora che hai trovato?». Chiorazzo: «No, guardi, noi su Potenza un’ipotesi ce l’abbiamo… tra l’altro…». Morcone: «Sì, no… facciamole rendere concrete, perché siamo inguaiati forte…». Chiorazzo: «Sì, sì». Morcone: «Allora, ce l’abbiamo?». Chiorazzo: «Abbiamo un ostello che è da 200 posti…». Morcone: «Dove?».
Chiorazzo: «A Policoro e potremmo averne un altro a fianco che dovrebbe essere da 300… 350. Ma ancora non l’ho visto». Morcone: «Il 200 posti quando lo possiamo attivare? Subito? Domani?». Chiorazzo: «Potremmo attivarlo proprio subito. Una quindicina di giorni…». Morcone: «No, che 15 giorni?». Chiorazzo: «Prima? Allora…». Morcone: «Due giorni, tre, non di più». Chiorazzo: «Va bene, perfetto, l’unica cosa è, le volevo chiedere una cortesia… dato che sabato ho parlato a lungo col dottore, siamo stati proprio… volevo passare un attimo a trovarla, cinque minuti… a rubarle…». Morcone: «Venga, venga, venga…».
A volte non ce la facevo più a quei ritmi stressanti perché non si poteva uscire nemmeno dall’albergo. Ne ho risentito molto anche perché ho visto i miei genitori solo prima della diretta».
Ha vinto la timidezza di fronte alle telecamere, ha superato la difficoltà di scendere le scale e sapersi muovere con disinvoltura grazie a uno staff davvero eccezionale. Rimproveri, consigli, ma anche tanto divertimento. Tra lezioni di portamento, danza, canto, recitazione e sfilate, Oriana racconta il back stage del concorso.
Per lei, nonostante l’esclusione di lunedì sera, è stato un bel traguardo, a cui non credeva di poter arrivare.
«Le 20 finaliste, rispetto a me – ha detto con la semplicità che la contraddistingue – avevano già lavorato nel mondo della moda e dello spettacolo. Quest’anno c’erano davvero tante ragazze belle ed era difficile ambire al titolo. Io del gruppo delle sportive ero la più bassa: 1,75 cm di altezza contro una media di 1,80». Tutt’altro che timida come è stata descritta, ha parlato con disinvoltura di quest’avventura nel magico mondo del concorso più ambito dalle ragazzine.
Un grazie a tutti quanti l’hanno sostenuta con il televoto e un ringraziamento speciale alle sue compagne e all’instancabile Milly Carlucci.
«E’ una persona molto umana e professionale e questo mix la fa essere una persona in gambissima. Ha curato singolarmente tutti i dettagli, sempre molto attenta e non è stato lasciato niente al caso. Veramente tutto ben organizzato. Nella prima serata c’è stata qualche difficoltà, ma con il suo esempio ci ha insegnato che bisogna sempre andare avanti e superare le difficoltà.
Poi si è rifatta alla grande. Per come sono fatta io, avrei sicuramente reagito diversamente ai voti bassi della giuria, ma ho capito che nella vita bisogna affrontare le situazioni».
E lei ci ha creduto, ha incassato quel 3 della Rusic, anche se «è stata una forte delusione, un vero magone» e da lucana doc, testarda e orgogliosa, si è ripresentata nella prova bikini mostrando il suo sorriso smagliante.
«Ero la prima a ricevere quei voti, ma non ho mollato. Nella seconda sfilata sono scesa decisa e il pubblico da casa mi ha sostenuto». È più che soddisfatta anche perché del suo gruppo, quello delle sportive, su 15, ben 7 sono approdate in finale.
«Quando sono stata eliminata sicuramente ero più rilassata – ha confessato. Non per l’esclusione, ma sapevo che c’erano ragazze più belle».
Ce l’ha messa tutta, ha voluto rappresentare la sua terra al meglio. «Io ero l’eccezione – ha detto- perché in molte sapevano già come muoversi. Gli autori erano molto curiosi e mi hanno fatto tante domande sulla mia regione, su come trascorrevo le mie giornate. Le clip volevano sottolineare i momenti più difficili che abbiamo affrontato».
Il momento più emozionante? «La prima serata quando ho passato il turno. Non ci credevo, anzi mi ero già alzata perché pensavo che Milly chiamasse me. Lunedì sera, invece, mi aspettavo di uscire dalla gara». Ma per chi tifava dopo l’esclusione? «Per nessuna di quelle che erano rimaste in gara perché la mia preferita è uscita di gara con me. Nel frattempo, dopo la mega festa di lunedì notte per festeggiare la più bella d’Italia, la calabrese Maria Perrusi, Oriana si gode gli ultimi momenti magici di questo sogno sperando che possa continuare. Intanto, pensa alla scuola, al suo ultimo anno di liceo, ma non nega che spera che questa di Miss Italia possa essere un’occasione che le porti fortuna, un trampolino di lancio. Vorrebbe lavorare nel mondo della moda. Per ora torna tra i banchi di scuola ripensando alle giornate stancanti, ma divertenti. A una lezione di vita che non dimenticherà mai.
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