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di ANTONINO SCHINELLA
Rischiano di diventare un replay stucchevole gli elogi che la Vibonese raccoglie di partita in partita che però rimangono tali. Senza punti. E il piatto piange, eccome. In classifica c’è il solo punticino raggranellato nella prima di campionato con la Scafatese. In sostanza stessa musica a Monopoli. Vibonese più o mena bella ma nuova sconfitta. Non è di gridare ancora “al lupo al lupo” ma certo bisogna cominciare a pensarci, a trovare i correttivi sia pure nell’ambito di una rosa ristretta. La parola quindi a Galfano e ovviamente ai giocatori, ai quali non sono più consentite distrazioni come quella del gol di Balestrieri, saltato indisturbato davanti alla porta di Mengoni su tiro dalla bandierina. Qualcuno dirà che le partenze dei rossoblù sono lente, quasi col freno a mano. Ma attenzione che l’anno scorso nelle prime giornate le clienti della Vibonese avevano ben altri nomi. Ci riferiamo a Gela, Cosenza e Catanzaro. Un punto dopo quattro giornate è troppo, troppo poco. Ma siccome le disgrazie non vengono mai da sole ecco che si corre il rischio di perdere anche questo. Infatti, è attesa, non senza trepidazione, la decisione della Commisssione Disciplinare in ordine al versamento ritardato delle ritenute Irpef, dei contributi Enpals e del Fondo di fine carriera, accertato dalla Covisoc. A onor del vero è stata la prima volta che si è registrato un fatto simile e si spiega con l’incertezza dei dirigenti che sfogliavano la margherita se restare o non restare. Peraltro s’ipotizza che i punti di penalizzazione potrebbero essere due. In tal caso Vibonese a meno uno. Né consola che la mannaia potrebbe abbattersi su 12 società di categoria (delle “nostre” Barletta, Catanzaro e Igea Virtus), perché in generale la batosta potrebbe essere assorbita facilmente dalle stesse potendo disporre di una dote di punti maggiore. Per la Vibonese significherebbe invece finire sott’acqua. Una prospettiva poco allegra.
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