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La Giunta regionale della Calabria, che si è ritenuta ieri sotto la presidenza di Agazio Loiero, ha approvato il Piano di riqualificazione e riorganizzazione del servizio sanitario regionale ai sensi dell’articolo 1, comma 180, della legge 13 dicembre 2004, nr. 311. Il Piano di rientro sarà presentato al Governo nei prossimi giorni.
L’obiettivo strategico del Piano 2010-2012, «è la riqualificazione e il miglioramento dell’intero sistema sanitario regionale».
L’attuale sistema, è scritto nella nota, «mostra diffusi e cronici punti di criticità che implicano livelli mediamente modesti di assistenza e di tutela del diritto alla salute dei calabresi. Ciò impone una riforma strutturale del sistema in modo da garantire standard di sicurezza e di qualità per tutti i cittadini, in particolare per i più deboli. Il Piano aspira a costruire un sistema sanitario con caratteristiche organizzative e qualitative in linea con quelli medi nazionali».
Il Piano proposto dalla Giunta Regionale, con il sostegno tecnico e scientifico dell’Agenas e di Kpmg, prosegue la nota, «ha tutte le caratteristiche per scongiurare l’ipotesi di commissariamento della sanità regionale. Il commissariamento non è la soluzione ai problemi della sanità calabrese come l’esperienza ha dimostrato, in Calabria ed in Italia. Il commissariamento è una grave ferita istituzionale senza benefici evidenti per la collettività; per questo la Regione Calabria si oppone con determinazione».
Il Piano, organizzato in nove obiettivi generali, 22 obiettivi specifici, 49 obiettivi operativi e 89 azioni-interventi, è prioritariamente orientato a conseguire miglioramenti significativi nelle aree strategiche dell’intero sistema: assistenza territoriale; rete ospedaliera; farmaceutica; personale.
«Il primo e più importante miglioramento che il Piano vuole conseguire consiste nel potenziare e qualificare i servizi più vicini ai cittadini, ossia quei servizi territoriali che consentono di soddisfare i bisogni diffusi di assistenza sanitaria in loco e che dunque possono limitare i ricoveri ospedalieri impropri. Il secondo miglioramento atteso è la riqualificazione della rete ospedaliera attraverso:
a) un potenziamento dell’offerta riabilitativa e di lungodegenza rispondente ai fabbisogni di una popolazione sempre più anziana;
b) una riorganizzazione dei presidi ospedalieri di piccole dimensione per accrescere sicurezza, appropriatezza delle prestazioni, efficienza organizzativa;
c) dismissioni di reparti insostenibili sotto il profilo della sicurezza e della qualità dell’assistenza, in particolare per le aree chirurgiche e punti nascita;
d) l’aumento delle prestazioni sanitarie appropriate. Il terzo miglioramento consiste nel promuovere e conseguire un uso più congruo e appropriato dei farmaci, evitando abusi e consumi inutili e dannosi, nonchè un sistema di acquisti da parte delle aziende sanitarie più efficiente e trasparente. Il quarto e ultimo miglioramento attiene ad un idoneo utilizzo delle risorse umane attraverso una più oculata politica del turn-over, un’immissione di personale, soprattutto sanitario, più giovane e motivato, e promuovendo la ricostruzione di vere e proprie “scuole” ospedaliere».
A queste quattro aree strategiche, il Piano affianca altre quattro azioni di sistema: struttura organizzativa dipartimentale; meccanismi di monitoraggio e controllo; politica degli acquisti; formazione del personale. Il Piano prevede un rafforzamento significativo degli assetti organizzativi del Dipartimento della salute soprattutto in direzione delle aree economico-finanziaria, produttivo-gestionale, epidemiologica, farmaceutica e legale-contrattualistica. Contemporaneamente, il Piano individua un insieme di azioni rivolte a creare un sistema organico di monitoraggio dei flussi informativi in modo consentire un efficace controllo gestionale. Il Piano, secondo quanto riferito nel comunicato, prevede, altresì, una progressiva centralizzazione degli acquisti al fine di conseguire economie di scala ed allineare i costi a quelli medi nazionali nonchè di accrescere la trasparenza informativa e procedurale, soprattutto attraverso il funzionamento pieno della Stazione unica appaltante che già nei prossimi mesi consentirà di ottenere i primi corposi benefici. Infine, il Piano prevede la costruzione di un sistema di formazione e di aggiornamento sistematico del personale sanitario e amministrativo finalizzato a potenziare l’insieme delle capacità professionali».
«Il complesso delle azioni e degli interventi del Piano porterà nel 2013, anno a regime, all’equilibrio di bilancio del sistema sanitario regionale, che consentirà da un lato di non incrementare il debito cumulato e, dall’altro, di utilizzare per usi alternativi la leva fiscale regionale».
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