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POTENZA – Le autorità dello stato indiano del Himachal Pradesh hanno comunicato ieri all’ambasciata italiana a Delhi di avere autorizzato due telefonate al mese tra i detenuti italiani nel carcere di Nahan e i loro familiari.
Per questo, Giovanni Falcone, padre di Angelo detenuto a Nahan, aveva condotto vari scioperi della fame tra cui uno nel mese di giugno durato 20 giorni come forma di dialogo con le istituzioni italiane e con il Ministro degli Esteri in particolare.
La deputata radicale, Elisabetta Zamparutti, accompagnando Giovanni Falcone in aprile a far visita al figlio Angelo, aveva effettuato una visita a tutti i detenuti italiani in India, incontrato autorità indiane preposte alla tutela dei diritti umani e posto anche al Governo italiano con numerose interrogazioni parlamentari, la necessità di un impegno per il riconoscimento ai nostri connazionali del diritto a fare o ricevere telefonate.
Elisabetta Zamparutti e Giovanni Falcone hanno oggi dichiarato:
«Si tratta di un risultato importante frutto di un dialogo e di una sinergia tra cittadini ed istituzioni fondati sulla nonviolenza. Diamo atto al Ministro Frattini di aver mantenuto l’impegno a porre al suo omologo indiano la necessità di riconoscere il diritto a fare o ricevere telefonate. Il risultato così ottenuto, che va a vantaggio anche degli altri italiani detenuti a Nahan, deve ora tradursi in una maggior attenzione da parte del Governo italiano per i nostri connazionali detenuti all’estero e in un impegno ad operare perché possano scontare la pena in Italia in caso di condanna definitiva il che significa, intanto per l’India, la stipula di un trattato in questo senso».

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