3 minuti per la lettura
di ANTONIO CORRADO
Chi non ha sognato, almeno una volta nella vita, di fare un viaggio avventuroso con il camper, una sorta di casa mobile che consente di visitare senza obblighi di prenotazione, tutto il mondo. Meglio ancora se la sosta è completamente gratuita e senza limiti di tempo, magari in un’area attrezzata di acqua e scarico fognario, con tanto di pini e ombra garantita tutto il giorno. Così la sosta temporanea in attesa di approdare su altri lidi, può diventare mensile o quindicinale, a spese dei cittadini contribuenti del comune interessato, che non possono posteggiare le loro auto in un’area praticamente “occupata”. Accade sul lungomare di Policoro, dove dai primi giorni di agosto un’area comunale adibita alla sosta dei camper è stata praticamente monopolizzata da circa ottanta “case viaggianti”, con tanto di verande, barbecue perenni, acqua pubblica prelevata a gogo. Un autentico villaggio turistico a costo zero, si fa per dire, perché le spese dei servizi le “offre” il Comune jonico. Intanto, i campeggi attrezzati per ospitare i camper a pagamento restano a guardare. Non ci sta la segretaria regionale di Cittadinanzattiva, Maria Antonietta Tarsia, che denuncia al Quotidiano quella che definisce «una situazione per molti aspetti insostenibile. Noi non abbiamo nulla contro i camperisti -precisa la Tarsia- ma sarebbe opportuno che il Comune mettesse a disposizione un’area più contenuta e comunque con il pagamento di una minima tassa. Negli anni passati la sosta presso il piazzale Dionisio era comunque consentita solo se “temporanea”; quest’anno il sindaco Lopatriello nell’ordinanza scrive “sosta senza intervallo di tempo”, evidentemente non rendendosi conto di ciò che questo comporta. Il posteggio temporaneo, invece, eviterebbe la sosta selvaggia e senza limiti, consentendo anche di coprire i costi per l’acqua e la fogna utilizzata, senza impedire a turisti, residenti, disabili e donne incinte l’uso anche parziale di un importante parcheggio centrale rispetto al lido. I camper sostano praticamente da un mese, occupando anche aree non riservate loro, come i posteggi dei ciclomotori, e a costo zero. Insomma, oltre quattrocento persone vivono accampate senza disporre in loco di idonei servizi di soccorso; penso all’assenza di un posto di Guardia medica, con il risultato che finiscono spesso per intasare il locale Pronto Soccorso, anche per casi non particolarmente gravi e urgenti. Ho chiesto a uno di loro come fossero organizzati e se pagassero qualcosa, mi hanno risposto: “No signora, qui basta arrivare trovare il posto e piazzarsi”. Poi ho chiamato la Capitaneria di porto di Taranto -prosegue la Tarsia- per chiedere se fosse possibile una sosta così lunga, mi hanno risposto precisando che il posteggio è consentito, previa ordinanza del sindaco, ma solo per periodi brevi. Cittadinanzattiva chiede, quindi, di disciplinare meglio la sosta dei camper sul lungomare di Policoro, affinchè non sia una spesa onerosa per il Comune, e quindi per i cittadini residenti, e siano garantiti servizi minimi ai camperisti e la possibilità di sostare nella zona centrale del lido anche alle auto di residenti e turisti ospitati in villaggi e alberghi della costa». Un’altra nota dolente per Maria Antonietta Tarsia è relativa alla scarsa sicurezza lungo il percorso vita, sempre nell’area del lungomare: «Ho visto con i miei occhi almeno tre grossi tombini scoperti ai margini della pista dove turisti e cittadini di Policoro sono soliti fare sport; è un’autentica emergenza, bisogna intervenire subito perché basta una distrazione o una banale perdita di equilibrio per finirci dentro».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA