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Sulla vertenza ferie la Fim passa alle vie legali. Dopo aver minacciato il ricorso allo stato di agitazione, il sindacato metalmeccanico della Cisl ha incaricato il proprio ufficio legale di vagliare il profilo di legittimità della decisione assunta dalla Fiat (ma anche dalle controllate Plastic Components, Ceva e Sistemi Sospensioni) di tagliare una settimana di ferie per coprire il fermo produttivo di metà luglio. E il parere non ammette dubbi parlando di “comportamento illegittimo che viola le più elementari norme di correttezza a livello sindacale”.
Secondo l’ufficio legale della Fim l’illegittimità giuridica della decisione assunta dalla direzione Sata è dovuta al mancato accordo con i sindacati, così come prescrive il contratto nazionale. “È emerso che la Fiat nei propri comunicati – scrivono i legali della Fim – afferma di aver esperito l’esame congiunto previsto dalle norme contrattuali, mentre, in verità, i vertici aziendali si sono limitati a comunicare le decisioni unilaterali già adottate”. Così facendo, sempre secondo l’ufficio legale della Fim, “la Fiat ha cercato di far gravare sui lavoratori il rischio dell’impresa, confondendo i ruoli propri del datore di lavoro e del lavoratore. Il rifiuto della prestazione di lavoro dà luogo, in assenza di intervento degli ammortizzatori sociali, al diritto del lavoratore ad esigere il risarcimento del danno in misura della retribuzione ad esso spettante”.
In pratica, il taglio delle ferie non è legittimo perché fatto con un atto unilaterale e senza il preventivo nullaosta del sindacato. E ai lavoratori vanno pagati anche i danni. Forte del parere legale, la Fim non rinuncia al confronto e invita la Fiat a rivedere le proprie posizioni al fine di trovare una risoluzione bonaria della vicenda. Soluzione che per la Fim resta il ricorso alla Cigo ed il ripristino del monte ferie annuale. “Se la direzione aziendale dovesse fare orecchie da mercante e proseguire sulla via del conflitto – annuncia il segretario della Fim Antonio Zenga – non esiteremo ad intraprendere ogni iniziativa idonea a salvaguardare i lavoratori conferendo mandato ai nostri legali e proclameremo, come già annunciato nei giorni scorsi, lo stato di agitazione”.
Intanto, la commissione provinciale dell’Inps ha deliberato questa mattina la concessione della cassa integrazione ordinaria per i lavoratori della Sata che, in occasioni dello sciopero alla Ergom e del conseguente blocco delle forniture, rimasero senza lavoro per oltre una settimana. In un primo tempo la Fiat aveva coperto il periodo di interruzione ricorrendo ai permessi annui retribuiti. Per Zenga “il ricorso alla Cigo è una strada praticata e praticabile e consentirebbe di rimuovere i macigni che ancora ostruiscono la via del dialogo”
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