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MELFI – Da oltre dieci anni detenuto nella Casa Circondariale di Melfi, C.F., trentaquattrenne della provincia di Matera, ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Foggia discutendo la tesi Potere Giudiziario nel 700 Francese. Il carcere, quindi, come luogo di riscatto che offre l’opportunità di ricominciare una nuova vita. Ne sono convinti gli operatori del Sert di Melfi, che assicurano anche interventi per il recupero di tossicodipendenti detenuti. Il servizio ha preso in carico C.F. nel 2002 seguendolo con un progetto specifico nel suo percorso di riabilitazione. «La lunga permanenza nel Carcere di Melfi ha dato la possibilità a C.F. di riflettere sul proprio vissuto- sottolinea Antonio Fasano, assistente sociale del Sert di Melfi- E’ stato possibile raggiungere questo risultato così impegnativo grazie al sostegno e allo stimolo fornito dalla Direzione della Casa Circondariale e dagli operatori del Ser.T». Grazie, infatti,a una convenzione tra Ministero di Grazia e Giustizia e Asp è possibile realizzare interventi mirati e convergenti tra operatori del Carcere e operatori del Sert. «La volontà di C. F., il rapporto terapeutico significativo instaurato con l’operatore dell’area Sociale del Ser.T., la disponibilità, la comprensione nonché la sensibilità dell’educatore e degli agenti di polizia penitenziaria, hanno favorito la crescita e la motivazione di C. F. ad un percorso di studi.- sottolinea il dott. Piero Fundone, Direttore del Sert di Melfi- Appare evidente che l’educazione e l’istruzione, sostenute da altre offerte di trattamento, rappresentano fattori di emancipazione dalla “devianza”. Il merito fondamentale del traguardo raggiunto va attribuito a C.F., che ha creduto fino in fondo al progetto concordato con gli operatori delle due strutture e con la sua forza di volontà e con il suo spirito di iniziativa ha dimostrato concretamente che il carcere può diventare strumento e occasione di riabilitazione». Al suo rientro nella Casa Circondariale di Melfi il detenuto ha ricevuto le congratulazione del Direttore, del Comandante, degli agenti di polizia e di amici di detenzione.
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