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Operazione antidroga della Polizia di Stato per l’esecuzione di venti ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone che avrebbero gestito un traffico di stupefacenti, cocaina ed eroina, tra la Calabria e la regione Lombardia.
I provvedimenti riguardano persone residenti a Catanzaro ed in provincia di Cosenza, mentre un’ordinanza è stata eseguita a a Milano nei confronti di un calabrese residente nel capoluogo lombardo.
Diciassette delle persone coinvolte nell’operazione erano libere, mentre tre erano già detenute ed hanno avuto notificato il provvedimento in carcere.
Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Uno strumento indispensabile per le indagini, è stato sicuramente quello delle intercettazioni. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa dell’operazione «Sissì» (così denominata), scattata oggi a Catanzaro, Siderno e Milano per l’esecuzione di misure cautelari contro presunti narcotrafficanti.
Proprio un’intercettazione avrebbe portato al rinvenimento ed al sequestro di ben 42 chilogrammi di droga, che viaggiavano alla volta di Catanzaro per essere spacciati.
«In una conversazione – ha spiegato il dirigente della Squadra mobile di Catanzaro, Francesco Rattà – ad un certo punto abbiamo sentito parlare dell’acquisto di un cavallo da 40 chili che doveva arrivare in Calabria. La cosa ovviamente ci ha fatto subito intuire, anche perchè avevamo a quel punto abbastanza chiaro quale fosse la terminologia utilizzata dagli indagati per riferirsi alla droga, che si trattava di una grossa partita di stupefacente. Siamo intervenuti ed abbiamo avuto la conferma che cercavamo».
Il 16 marzo del 2006, a bordo di un autobus di linea, dove nessuno mai li avrebbe potuti controllare se non con un intervento mirato, viaggiarono Passalacqua Antonio, Passalacqua Domenico e Passalacqua Francesco.
In due comunissimi borsoni trasportavano, suddivisi in 163 panetti, 42 chili di hashish, che furono trovati e sequestrati all’altezza di Crotone, dagli uomini della Squadra mobile del luogo, operanti su indicazione dei colleghi di Catanzaro.
Quello non è stato l’unico sequestro effettuato in tre anni di indagini, ma ve ne sono stati altri, alcuni altrettanto importanti, di circa un chilogrammo di eroina in un caso, e di 400 grammi circa in un altro, nonchè di quantità minori che, comunque, hanno portato ad una serie di arresti in flagranza, tutti nei confronti di soggetti che ora si ritrovano nell’inchiesta «Sissì».
«Le indagini – ha spiegato oggi il procuratore della Repubblica di Catanzaro Antonio Vincenzo Lombardo – hanno preso spunto dalle dichiarazioni di un pentito, ma lui ha solamente indicato alcuni nomi di spacciatori che conosceva. Da lì gli uomini della Mobile sono partiti e, con un lavoro veramente pregevole, hanno ricostruito via via tutta la rete di indagati coinvolti nell’attività criminale, grazie alle intercettazioni e, sulla base di quelle, ai successivi riscontri di altro tipo, soprattutto i sequestri».
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