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Monsignor Luigi Renzo ha scelto di dare l’annuncio del trasferimento a Roma durante l’omelia e a quel punto è scattata la vibrante protesta. La comunità che in qualche misura si attendeva la decisione si è subito ribellata. In molti, soprattutto anziani, hanno iniziato a urlare e a inveire contro il presule e le autorità presenti, tra gli altri anche il sindaco, Ercole Massara che in serata ha presentato le dimissioni. Anche contro mons. Renzo sono volate parole grosse. Il vescovo è stato anche spintonato. Solo la presenza dei carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse. In paese, poco più di duemila persone alle falde delle Serre Vibonesi, da tempo covava il dissenso sulla decisione di trasferire don Franco Galloro. Davanti al dissenso via via sempre più rumoroso dopo l’annuncio del trasferimento, il presule è stato costretto a riparare in sacrestia da dove poi, ha potuto raggiungere la propria auto per tornare in diocesi. Solo nel pomeriggio è tornata un pò di calma in paese ma non si può dire che la protesta sia rientrata del tutto. Molti dei sostenitori del giovane parroco, 30 anni, si sono radunati davanti al sagrato della chiesa matrice per continuare a manifestare la loro netta contrarietà alla decisione della Diocesi. È stato anche esposto uno striscione «E adesso trasferiteci tutti» ed è apparso anche un altro cartello con su scritto un perentorio «Nessuno tocchi don Franco». «Non ci muoveremo da qui – hanno assicurato alcuni manifestanti – se il vescovo non revocherà il provvedimento». Dalla Diocesi non si registrano reazioni e il presule è irraggiungibile. Impossibile anche contattare don Galloro che, a quanto è stato detto, è impegnato in una funzione religiosa in un altro Comune. Intanto continua la mobilitazione anche oggi.
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