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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Ha 50 anni, un aspetto giovanile, ma nella giunta dei trentenni della Provincia è uno dei decani. Lui, Vitantonio Rossi dei Popolari uniti è il nuovo assessore alla Formazione e lavoro dell’ente provinciale. Ha maturato già un’esperienza nella scorsa consiliare come capogruppo consiliare dei Popolari ed è stato vicesindaco di Lauria e presidente della Comunità montana.
Come si sente ad essere uno degli esperti di questa giunta presieduta dal presidente provinciale più giovane d’Italia?
«Effettivamente questa giunta di giovani offre dei segnali forti di cambiamento e di innovazione. Ritengo e la mia nomina abbia il significato di unire esperienza all’entusiasmo dei giovani. Io metterò al servizio di tutti l’aver maturato 5 anni di consiliatura e spero che i nuovi assessori possano capitalizzare questo elemento. Da parte mia io cercherò di far tesoro di questa freschezza e della loro voglia di fare che ho registrato con immediatamente».
Che tipo di amministrazione provinciale sarà anche rispetto alla scorsa?
«Non sono in grado di fare valutazioni di questo tipo. E’ troppo poco il tempo, ma ritengo he sarà un’amministrazione del fare come del resto lo è stata quella presieduta da Sabino Altobello tenuto conto delle difficoltà oggettive che ci sono. Forse questa consiliatura rispetto all’inizio della scorsa va inquadrata in questo quadro».
Non è il primo parlare di difficoltà, ma in definitiva quali sono?
«Soprattutto i forti tagli che ci sono stati agli enti locali negli ultimi anni. E’ evidente che dal 2004 a oggi i trasferimenti dallo Stato sono diminuiti di tanto. Ci sono anche buone prospettive però».
Quali?
«I fondi trasferiti per la programmazione europea posso rappresentare una bella sfida. Negli ultimi sei anni, ritengo che la Provincia abbia rafforzato le deleghe trasferite dall’ente Regione. Ora questo processo deve essere potenziato e credo che noi nei prossimi 5 anni dobbiamo crescere in questo senso. Credo in ogni caso, l’autonomia che deve essere data alla Provincia da parte della Regione deve aumentare ma sono stati già fatti passi importante. Si potrebbero bilanciare i tagli nazionali».
Lei è stato nominato assessore con delega alla Formazione e lavoro. Quali i primi obiettivi?
«Ritengo che non ci possano essere obiettivi immediati, ma credo che bisogna mettere in campo un lavoro complessivo che abbracci tutta la struttura. Dai centri di formazione, ai centri per l’impiego affinchè davvero in questo momento particolare e delicato si possano far collimare la domanda e l’offerta di lavoro insieme alla formazione. C’è da razionalizzare il tutto in modo da ottenere il massimo da questo nuovo ruolo della Provincia. La Provincia, infatti, dal gennaio 2009 viene riconosciuto come ente intermedio dalla Regione Basilicata. Competenza che allo stesso tempo rivoluzione ma repsponsabilizza l’ente provinciale. Ragionamento che vale per entrambe le Province lucane».
Per concludere, Piero Lacorazza che impressione le ha fatto e che presidente della giunta sarà?
«Ha tantissima voglia di lavorare che non poteva mancare a un giovane come lui che ha già maturato un percorso politico importante. La cosa però che mi ha colpito maggiormente che al di là della giovane età e dell’entusiasmo inevitabile si nota uno spessore politico interessante.
C’è stata finora una sola seduta consiliare ma contraddistinta da una dialettica polemica. Crede che sarà una consiliatura molto dura da questo punto di vista?
«Per l’esperienza che ho degli inizi delle legislature posso dire che c’è sempre un pò di elettricità iniziale. La differenza dei numeri in consiglio però è evidente: l’opposizione ha una squadra più numerosa. Poi non c’è da dimenticare che dovendo votare tra un anno per la Regione c’è anche un pò di tensione in più.
s.santoro@luedi.it

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