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IL LOGO con la scritta “Lumen Calabriae” circondato da caratteri giapponesi è già di per sè suggestivo, ma lo è ancora di più l’idea che le note registrate nel santuario di Paola abbia conquistato la ribalta in estremo oriente fino a raggiungere la più prestigiosa platea nipponica. Il doppio cd realizzato lo scorso anno nella basilica calabrese è stato infatti presentato a Tokyo, nell’ambito del “Kusatsu International Festival & Academy”, uno degli eventi più importanti nel panorama musicale del sol levante, al quale tradizionalmente partecipa anche l’imperatore Akihito con la sua consorte. Si tratta una raccolta di tutte le composizioni di Bach per flauto e clavicembalo, elemento, quest’ultimo, che è stato sostituito con uno dei più significativi strumenti a tastiera di epoca barocca: il claviorgano. Un aspetto che ha reso particolarmente significativa l’opera  nella quale si sono cimentati i maestri Mario Ancillotti e Claudio Brizi. 

I due cd sono stati proiettati sul mercato mondiale e in Italia un estratto è uscito in anteprima come allegato al numero di marzo della rivista “Amadeus”, il mensile dedicato alla musica classica. Nella sua edizione nipponica, che prevede una guida all’ascolto redatta in inglese e giapponese, è stata inserita a corredo anche una breve descrizione del santuario di Paola e delle eccellenze della Calabria. E se sulla copertina campeggiano le immagini dell’antica basilica fondata da san Francesco di Paola, sul retro del cofanetto è riprodotto il logo del Cinquantenario del Patronato sulla Calabria. Con quell’iscrizione latina che apre una finestra nostrana anche nella terra del sol levante.

 

 

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