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Quanto brucia la retrocessione?
Tanto. Posso dire che non è stata ancora metabolizzata. Nonostante quello che è stato fatto nei due anni precedenti, è bastato un anno sciagurato per cancellare tutto in un colpo. Il dispiacere è stato grande, non c’è da nascondersi, ma non tanto dal punto di vista personale, quanto piuttosto per la città e per il calcio potentino. Personalmente ne sono uscito macchiato e per questo spero di cancellare a breve quell’onta.
Quali errori non rifarebbe?
Lo sto dimostrando adesso: è stato fatale sbagliare l’allenatore e successivamente non trovare un punto di riferimento per la squadra. Ora, scegliendo Capuano ho coniugato due cose insieme e da questo punto di vista non sbaglio più. Poi, siamo stati costretti ad operare in un mercato estivo condizionato dall’incertezza sulla sentenza. Allora non avevamo grande credibilità e siamo stati costretti a puntare su atleti e tecnici con un punto interrogativo. A gennaio è andata peggio.
Un altro errore gestionale, allora?
Voglio sfatare questa credenza popolare. Il mercato a gennaio è stato lo specchio della nostra situazione: non avevamo grande appeal sui calciatori. Potevamo fare sforzi immensi solo per atleti anziani e che avevano chiesto accordi pluriennali. E correvamo il rischio non solo di non avere la certezza della salvezza, ma anche quello di appesantire economicamente la società per quest’anno. Abbiamo a quel punto deciso di non fare scelte al massacro, di non farci prendere con il cappio al collo e di salvare prima la società e poi, se ci riuscivamo, il campionato. Inoltre, non avevamo grande liquidità economica, fermo restando che, anche per rispondere a chi me lo chiede sempre, Suppa e Scardini erano arrivati in prova e poi successivamente, con l’avallo di Arleo, sono stati tesserati.
Gli investimenti di oggi sono la risposta a chi dice “Postiglione vattene”?
Assolutamente no. Chi l’ha detto, chi l’ha scritto sui muri della città è giusto che l’abbia fatto se è stato preso dalla rabbia del risultato. E’ chiaro che non condivido la contestazione, specie per gli sforzi fatti, ma la comprendo perchè è fatta da chi vive il Potenza con grande passionalità.
A proposito, Capuano è l’uomo giusto per far tornare entusiasmo a Potenza?
Chiariamo subito: non ho scelto Capuano per l’aspetto mediatico. Anzi proprio da questo punto di vista va gestito. Non è arrivato a Potenza il macchiettista di turno, ma un grande allenatore, un manager, un aziendalista, uno che ne sa bene di tecnica, di tattica, che conosce i giocatori e che è disposto ad assumersi le sue responsabilità perchè il sottoscritto non vuole ripetere gli errori degli anni passati.
Capuano dice di essere abituato a friggere con l’acqua minerale. A Potenza avrà l’olio d’oliva?
No. L’olio extravergine d’oliva con marchio dop. Scherzi a parte. Stiamo concependo una squadra che possa vincere direttamente la Seconda, categoria nella quale stiamo. Se poi arrivasse un ripescaggio, inseriremo quei 2-3 elementi adatti per tentare di vincere anche nella categoria più alta. La squadra base sarà indifferente per l’una e l’altra serie, ma piuttosto vorrei chiarire che i nostri giocatori sono quelli come Aquino, che ha sposato il progetto senza mezzi termini, andando a prendersi la lista per il trasferimento a Cava e tornando a Potenza nel giro di poche ore. Senza tentennamenti. Non certo come chi ci ha risposto “Se andate in Prima, firmo”. Vogliamo gente che ci dica sì subito, per quello che offriamo e per le nostre intenzioni. Non aspettiamo nessuno.
Appunto, ripescaggio. Novità?
Ce ne saranno solo intorno al 20 luglio, anche se è chiaro che il 30 giugno un primo quadro sarà possibile, perchè si saprà chi non si è iscritto e quanti club hanno fatto richiesta di ripescaggio.
Oltre all’aspetto sportivo, sarà anche fondamentale la gestione dei rapporti con il tessuto cittadino e politico. Che pensa di fare?
Bisogna recuperare le forze e il sostegno per il Potenza. Io sono un soggetto debole: la forza che ci dà la programmazione, l’inizio della campagna acquisti, il progetto ambizioso, non è una chiusura nei confronti di nessuno. Anzi, è l’esatto contrario. Sono in una fase di rilancio, nella quale mi gioco il tutto per tutto e voglio il rapporto con tutti, tanto con gli imprenditori, quanto con i politici. Per me sarebbe importante riequilibrare le relazioni, anche a livello provinciale (il pensiero è a Cupparo di Francavilla e Maglione di Melfi, ndr?). Non voglio che qualcuno compri incondizionatamente le quote della società, mi basta sentire il sostegno della città. Ho intenzione di ricoinvolgere chi ha sempre dato una mano al Potenza, a livello cittadino. Non a caso ho azzerato le cariche, ma volutamente ancora non le ho riassegnate: mi sto concentrando con Capuano solo nel lavoro tecnico anche per fornire un adeguato biglietto da visita delle nostre ottime intenzioni alla città. A livello istituzionale, invece, devo essere più bravo nelle relazioni, ma anche chi mi sarà di fronte deve essere meno sordo, non nei confronti di Postiglione, quanto verso il Potenza, patrimonio di una comunità.
L’obiettivo finale, allora?
Vincere, vincere, vincere.
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