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«Ci difenderemo. Siamo stati costretti a farlo così di frequente nel corso della nostra storia. Lo faremo anche questa volta». Con queste parole il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, aveva concluso un messaggio televisivo ai calabresi per informarli direttamente sui problemi della Sanità dopo le minacce di commissariamento fatte dal presidente del Consiglio Silvo Berlusconi e dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Loiero, per 36 minuti abbondanti ha riepilogato la vicenda dichiarando senza mezzi termini che “la sanità ha accumulato un debito di 2166 milioni, l’ottanta per cento prodotto in cinque anni dall’ultima giunta di centrodestra”. Niente fioretto, dunque, ma sciabola.
Ed è proprio in risposta alle dure dichiarazioni a reti unificate del Presidente Loiero che il senatore il senatore Antonio Gentile, vice coordinatore regionale vicario del Pdl ha diramato una nota al vetriolo.
«Quando un Presidente della Regione va in televisione e dice bugie in un modo così clamoroso – ha detto – commette spergiuro: in ogni sede istituzionale europea e occidentale questo basta per dimettersi. Loiero – ha aggiunto – ha spudoratamente mentito, utilizzando i soldi dei calabresi per un messaggio televisivo a pagamento: non ha detto che il ticket lo ha messo lui sui farmaci, nè che la sua gestione, dal 2005, produce un deficit di 350 milioni di euro annui».
«La Calabria – pha proseguito Gentile– il 2005 entrò nel patto di stabilità con un debito di 700 milioni, oggi divenuto 2,2 miliardi. Ma davvero Loiero pensa che i calabresi gli credano ancora dopo quattro anni di disastrosa guida regionale? I calabresi ricordano che dopo quattro mesi dalla sua elezione, c’è stato un omicidio politico, quello di Fortugno, maturato negli ambienti della sanità: già allora Loiero avrebbe dovuto assumere una decisione dignitosa».

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