3 minuti per la lettura
di ROCCO PEZZANO
Se davvero «gn’anna piglia’ lu mal a chi l’hanna dispr’zza’», non se la passerà bene chi ieri ha rischiato di mandare all’aria la sfilata in onore di San Gerardo.
Botte, gente spaventata, poliziotti a caccia dei provocatori.
La ricostruzione che segue è di un testimone oculare, un giovane appassionato di fotografia che per questo motivo aveva deciso di seguire la tradizionale Sfilata dei Turchi dall’inizio, nel punto in cui sarebbe partita, vicino alla scuola Francesco Torraca.
Ieri sera, intorno alle 19, alcune persone si avvicinano ai cavalieri che partecipano alla sfilata. Ancora a terra, tengono in mano le briglie degli animali.
Una domanda: «Ma voi, da dove venite?». La risposta: «Da Montescaglioso, in provincia di Matera». Non hanno finito di pronunciare l’ultima sillaba che una gragnuola di pugni e calci si abbatte sui cavallerizzi. Un montese, colpito da un pugno, cade a terra. Perde le briglie del proprio cavallo. Pur dolorante e da una posizione difficile, riesce a recuperare il controllo dell’animale: la bestia, imbizzarrita per la confusione, avrebbe potuto creare panico con chissà quali conseguenze. Pesti e lividi, i cavalieri montesi dicono di non voler più sfilare per timore di essere aggrediti nel corso della manifestazione. La polizia cerca di capire se è il caso o meno di far partire il corteo. Ma c’è un altro motivo per cui sarebbe meglio evitare di far partecipare i cavalli: adesso, con quello che è accaduto, sono un fascio di nervi, potrebbero non essere controllabili.
Alla fine la decisione è quella di consentire la sfilata. Senza però i cavalieri di Montescaglioso che hanno convenuto di andare via, scortati dalle forze dell’ordine. La Pro Loco è d’accordo con questa soluzione, per motivi di sicurezza. Finiranno la serata nel cortile del “mercatino dei poveri”, recintato
e piantonato da esponenti delle forze dell’ordine, mentre il centro storico ribolle di gente. E’ un’edizione con qualche turbolenza, quella della festa del
2009, a parte gli incidenti, come quello di uno sbandieratore che ha ricevuto ieri sera una bandiera in testa ed è stato ricoverato in ospedale (ma pare non fosse grave). La sera prima un giovane, per un gioco con gli amici, aveva battuto
la testa per terra in piazza Mario Pagano. Alcune persone hanno lamentato – complice la pavimentazione dissestata della piazza – di non essere finite lunghe distese per poco. In queste sere si sono sentiti anche cori che poco hanno a che vedere con la festa, sirene di autoambulanza, qualche spintone di troppo. Certo, la calca a San Gerardo c’è sempre stata.
L’edizione di quest’anno è stata particolarmente ricca di concerti, iniziative, artisti che affollavano le strade. «Un’edizione – commenta il presidente della Pro Loco, Giovanni De Marco – graziata da un tempo favorevole, con un numero di persone superiore ad ogni altra. Tantissimi i bambini, divertiti e gioiosi.
Se per qualcuno, questo clima vuol dire lasciarsi andare a episodi come questo, mi dispiace». Insieme al presidente onorario, Roberto Falotico, ha diffuso un comunicato attraverso il quale solidarizza con i montesi e conclude chiedendo che venga fatta piena luce sull’episodio auspicando «tolleranza zero nei confronti dei colpevoli di questa vile aggressione». I cavalieri hanno preteso le scuse da parte della città in cui sono stati aggrediti.
«Qualsiasi forma di aggressione – risponde al telefono il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero – nei riguardi di partecipanti a manifestazioni come quella del Santo Patrono non trova alcuna forma di giustificazione e comprensione. Un atto grave. Sono rammaricato per quanto accaduto, anche perché dà un’immagine della comunità diversa da quella vera: questa è una città accogliente, solidale. Le feste vengono vissute in maniera gioiosa».
E ai cavalieri: «Se li potessi incontrare adesso, li convincerei a rimanere.
E dico loro: tornate a Potenza per vivere una città ben lontana da episodi di questo tipo».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA