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di MIMMO DONVITO
A meno di un anno dalla scadenza naturale del mandato elettorale, cade sul voto al bilancio la giunta comunale di Irsina capeggiata dal sindaco Domenico Amenta (Pd).Infatti, mercoledì sera, al termine di un agitato consiglio comunale, dei 17 presenti 9 hanno votato contro (5 consiglieri di maggioranza e 4 opposizione), solo 6 a favore (tutti consiglieri di maggioranza); 2 astenuti ( 1 ex Udeur – 1 Sdi). Pertanto non è stato votato il bilancio d’amministrazione preventiva. Cinque i voti contrari da parte della maggioranza, tra i quali figurano i tre assessori: Gerardo Silvano, Michele Taccogna, Antonio Capezzera , Pietro Amato e, infine, Giuseppe Gurrado. Oltre ai quattro consiglieri d’opposizione, Michele Defilippis, Francesco Garzone, Antonio Petrillo e Donato Petrillo; gli astenuti Antonio Altieri ex Udeur e Teodosio Bellacozza dello Sdi.
A nulla è valsa la richiesta di una mozione da parte del consigliere Gerardo Desiante, di procedere a una riflessione più accorata alfine di giungere ad un ripensamento per evitare drastiche conclusioni. Alla fuoriuscita dal partito, poco prima di entrare nel vivo della campagna elettorale, i cinque consiglieri, a causa dell’incongruenza verificatasi sulle modalità di selezione del candidato alle Provinciali, hanno dato seguito, con un azione di sfiducia all’attività amministrativa, presentandosi compatti, non votando il bilancio amministrativo. Abbiamo raccolto dalla viva voce dei protagonisti come siano in realtà andati i fatti, in primis Amenta ha detto: «L’atto che s’è consumato ieri -spiega il sindaco- è stato di una scorrettezza unica, sia sotto il profilo pollitico, che su quello comportamentale; non approvare un bilancio da parte degli assessori, approvato in precedenza in giunta, posso solo dire che sia stata di una scorrettezza unica. In certi casi ci sono gli strumenti prestabiliti dalle regole della democrazia, per adire e determinate situazioni. Si sarebbe potuto, ad esempio, votare il bilancio preventivo, che attiene ai compiti e alle responsabilità degli amministratori, e un minuto dopo, si sarebbe potuta presentare una mozione di sfiducia, e provare intorno alla stessa a trovare o meno il consenso. Questo atteggiamento fa capire che sotto c’era un disegno ben orchestrato che andava, invece, proprio nella direzione perseguita dai cinque autosospesi. Tuttavia -continua Amenta- l’atto consuntivato ieri, culminato con la sfiducia all’amministrazione, per ciò che ha prodotto, va oltre i confini del comune di Irsina, ma ritengo che interesserà tutti i livelli provinciali e regionali, soprattutto in virtù del momento elettivo che si stà vivendo, che a causa di questa realtà potrebbe pregiudicarsi. E’ un errore soprattutto fatto sul piano politico, offrire questo palcoscenico nel Consiglio; siamo andati ad amplificare le questioni interne al partito sul perché e per come della candidatura alla Provincia di un candidato che ha la sventura di portare il mio cognome. Quando gli avversari vincono -afferma Amenta- non vincono per caso, ma c’è sempre un motivo, e spesso quel motivo glielo offriamo noi». Abbiamo chiesto al sindaco cosa accade domani alla comunità di Irsina: «Questa mattina (ieri per chi legge ndr) ho adempiuto agli obblighi istituzionali nei confronti della prefettura, adesso loro in base agli atti in possesso decideranno il da farsi e adotteranno i provvedimenti più opportuni. Con il partito credo che si organizzerà un incontro. Io ritengo che questi panni non andavano lavati in piazza, così come è stato fatto». Mentre dalle posizioni dei cinque consiglieri di maggioranza che non hanno votato il bilancio emerge, Gerardo Silvano ha detto: «L’atto consumato mercoledì, è consequenziale all’intemperanza del sindaco a non voler prendere atto delle motivazioni espresse già da tempo con la prima lettera di autosospensione dell’autunno scorso. Infatti, non a caso, dopo alcune disquisizioni interne a dimostrazione del nostro attaccamento alle nostre responsabilità, frutto di anni di passione vota alla politica e all’amministrazione della nostra comunità. In autunno scorso, compimmo il consueto passo indietro -dice Silvano- proprio per dimostrare la nostra piena volontà a proseguire insieme. Ma a questa nostra disponibilità nei mesi successivi non abbiamo notato alcun passo in avanti d parte del sindaco, che ha continuato come prima ad amministrare in completa solitudine. L’elemento discriminante giunto in questa fase -accusa Silvano – a seguito della scelta del candidato alle Provinciali, dove ancora una volta: sia per il metodo che per il ruolo assunto dal sindaco, che doveva essere di totale imparzialità invece ancora una volta, ha dimostrato di partecipare attivamente condizionando la stessa scelta. In questo momento, siamo in una fase di attesa, ma non vi è alcun dubbio di voler, appena possibile ritornare a discutere per ridisegnare una struttura organizzativa che rappresenti in realtà tutto il partito».Anche Michele Taccogna e Giuseppe Gurrado sono in linea con quanto espresso da Silvano, con il capogruppo del Pd, Pietro Amato: «La mia è stata una decisione sofferta -ha detto- ma pienamente giustificata. Quando una persona come il sottoscritto non è considerata idonea a svolgere tale mansione per mancanza di scolarità, non vedo perché lo debba fare. Ribadisco di non avere nulla sia nei confronti dell’attività amministrativa, sia nei confronti della candidata scelta dal partito per le elezioni provinciali».«E’ sempre sbagliato quando si pretende solo e sempre dagli altri l’esercizio del senso di responsabilità.«Non può esserci nessun cambiamento, nessun rinnovamento, nessun futuro, se non si tengono conto le radici del passato. -commenta in una nota Giacomo Silvano, responsabile di Idv Irsina- Non si possono ignorare, fare finta che non esistano o peggio ancora tentare di estirparle. E’ indubbio che lo scioglimento del consiglio comunale pone il maggiore partito della coalizione del centrosinistra in una situazione di oggettiva difficoltà, difficoltà che speriamo vengano risolte nel più breve tempo possibile. L’Idv di Irsina ritiene sia necessario iniziare a discutere da subito, sul futuro delle alleanze ad Irsina».
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