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POTENZA – «Nessuno dei quattro consiglieri regionali chiamati in causa ha mai dichiarato il falso, essendosi essi limitati, all’atto dell’insediamento, a compilare un modulo in cui si richiedeva di dichiarare la propria residenza anagrafica». Lo ha detto, in una dichiarazione, il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Prospero De Franchi, riferendosi all’inchiesta sui rimborsi spese coordinata dal pm di Potenza, Henry John Woodcock. «Ho dato mandato al mio legale – ha annunciato il Presidente – di chiedere un urgente incontro con il magistrato inquirente, dal quale voglio essere ascoltato per fornire ogni utile chiarimento, così come si richiede a chi riveste cariche pubbliche». De Franchi ha aggiunto che «mai è stato esplicitamente richiesto alcun rimborso, avendo la struttura competente sempre applicato d’ufficio la normativa regionale, che prevede un rimborso per i consiglieri i quali hanno la propria residenza anagrafica in Comuni diversi dal capoluogo e non utilizzano le auto di servizio». «La percezione di tale indennità – ha proseguito De Franchi – calcolata in termini forfetari ed in maniera analoga a quanto avviene per il Senato e per altre Regioni, è avvenuta sempre in perfetta buona fede, senza che mai i quattro consiglieri interessati abbiano negato di avere la propria abitazione a Potenza. L’attribuzione del rimborso spese, infatti – ha concluso – è stata sempre effettuata a prescindere dalla circostanza che il consigliere fosse in possesso di una abitazione a Potenza o utilizzasse abitazioni in fitto o dimorasse in albergo»
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