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Bandiere nerazzurre al vento, cori contro Milan, Juve e Roma, fuochi d’artificio a go go. Dopo la sbornia promozione di sette giorni fa, Cosenza saluta il diciassettesimo scudetto dell’Inter in piazza “Bilotti” e lo fa in grande stile. Migliaia i tifosi festanti che si sono ritrovati in centro con caroselli e singolari cori entusiasti. Tanti anche i bambini debitamente bardati di nerazzurro da genitori imparruccati e dal viso dipinto a mo’ di tricolore. Ironia della sorte l’Inter deve ancora scendere in campo (stasera alle 20.30 incontrerà il Siena a “San Siro”), ma è già campione. E a consegnargli lo scudetto con tre giornate di anticipo è proprio il Milan, la diretta inseguitrice nonchè la squadra rivale per eccellenza. Il sogno di Peppino Prisco ex dirigente dell’Inter deceduto qualche anno fa, dunque, si è realizzato. Il pensiero, infatti, corre a lui che potremmo definire il tifoso numero uno di tutta la storia interista. Diceva: “Prima di morire voglio diventare milanista così ce ne sarà uno in meno”. Pittoresco, provocatore ma certamente rispettato anche dalle tifoserie avversarie che ne riconoscevano il piglio cinico del tifoso doc. Ebbene ora si immagina che stia gongolando. E la vittoria del titolo arriva in casa Inter nel giorno del compleanno del presidente Massimo Moratti figlio di Angelo che già fece storia con la “Grande Inter” di Herrera, e che ha raggiunto un record: quattro scudetti in quattro anni. Tornando alla città di Cosenza, è chiaro che la goliardia si è sprecata. Tanti anche i manifesti mortuari affissi per le strade dedicate ai rivali di sempre e ai nuovi antagonisti…sempre loro Milan, Juve e Roma. Il centro cittadino è stato festante per larga parte della nottata con poco entusiasmo degli automobilisti che transitavano per l’ex Piazza Fera.

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