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Operazione della Poliza stamani per il sequestro di beni a presunti affiliati alla cosca Forastefano, attiva nella zona dell’Alto Ionio cosentino. L’operazione, coordinata dalla Questura di Cosenza, è finalizzata al sequestro di immobili, auto e partecipazioni societarie nella zona di Cassano allo Ionio.
Nel mirino degli inquirenti è finito l’ingente patrimonio di Francesco Faillace, 26 anni; della madre Maria Giuseppina Forastefano, 47 anni e del suo convivente, Giuseppe Borrelli, 39 anni.
La complessa operazione di oggi ha interessato l’intero nucleo familiare ed i conviventi di Francesco Faillace, che risulterebbe essere membro dell’organizzazione criminale «Forastefano», operante nel territorio del Comune di Cassano Ionio e dedita, tra l’altro, alla commissione di delitti di estorsione e di usura.
Attualmente agli arresti domiciliari, resosi inizialmente latitante, il 20 gennaio 2008 era stato tratto in arresto perchè gravemente indiziato, nell’ambito del procedimento «Omnia», dei delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina ed estorsione, aggravate dal metodo mafioso.
Faillace, secondo l’accusa, grazie alle pressioni di Antonio Forastefano, capo dell’omonimo clan, si sarebbe accaparrato lavori di fornitura di cemento, in quanto gestiva insieme al patrigno, Giuseppe Borrelli, un cementificio nel comune di Altomonte.
IL SEQUESTRO DEI BENI
I beni sequestrati comprendono una ditta individuale denominata Sibari Transp Faillace Francesco, che realizza porte, finestre, imposte e cancelli metallici; l’impresa individuale Forastefano Maria Giuseppina, che gestisce centri e stabilimenti per il benessere fisico; l’intero complesso aziendale della Forasystem di Faillace Francesco & C. s.a.s.; il complesso aziendale della Asfalti Beton s.r.l.; il complesso aziendale della Beton Scavi s.r.l., intestato Francesco Francomano, 63 anni, che avrebbe rilevato quote dei Forastefano; diverse quote di partecipazioni azionarie in altre ditte; 25 mezzi, tra auto di lusso e autocarri, trattori, scavatrici, betoniere e motocicli.
Il valore dei beni si aggira intorno ai dieci milioni di euro, ma è ancora in fase di accertamento poichè il Tribunale di Cosenza, su richiesta del Questore, ha anche esteso il sequestro a tutto ciò che era ritenuto di valore e rinvenuto nel corso dell’operazione.
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