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di ANTONELLA GIACUMMO
«Smentisco categoricamente di aver detto che è previsto un terremoto anche in Basilicata». Parola di Giampaolo Giuliani. Giuliani è un nome noto. Il tecnico, infatti, sostiene la possibilità, grazie a una rete di rivelatori, di prevedere i terremoti studiando la variazione di concentrazione di gas radon.
Il suo nome è strettamente legato al terremoto abruzzese: lo scorso 29 marzo, infatti, Giampaolo Giuliani fu denunciato per procurato allarme per aver segnalato un imminente sisma che avrebbe dovuto avere come epicentro Sulmona. E ora, a Potenza, circola un’altra previsione, ovviamente falsa. Secondo alcune voci, infatti, proprio Giuliani avrebbe parlato di un’altra devastante scossa. Ci si divide su epicentro e salone televisivo da cui la sentenza sarebbe stata lanciata. Alcuni, infatti, sostengono che il tecnico abruzzese avrebbe parlato di un terremoto in Basilicata, con epicentro Rionero in Vulture, alla trasmissione di Bruno Vespa “Porta a porta”.
Qualcun altro sostiene di aver sentito parlare di una scossa, con epicentro in Val d’Agri, alla trasmissione “Matrix”. Tutti concordano sulla data: venerdì 8 maggio. «I nostri strumenti – spiega il tecnico abruzzese, contattato telefonicamente – hanno un raggio di azione limitato a 150 Km. Ciò significa che si può arrivare a monitorare la sola provincia dell’Aquila, alla Basilicata non potremmo arrivare sicuramente». Ma, a quanto sembra, la paura di una nuova devastante scossa non si sarebbe diffusa solo in Basilicata.
Per esempio, lo scorso 27 aprile, il quotidiano romano “Il Messaggero” ha pubblicato questa notizia: «ieri pomeriggio, e soprattutto dalle 10 del mattino di oggi, è stato registrato un enorme susseguirsi di allarmi per paura di una nuova disastrosa scossa. A scatenarli messagi diffusi sul web, anche su Facebook, che riproducevano dei grafici provenienti dal sito curato dal ricercatore Giampaolo Giuliani, dai quali si evidenzierebbe l’aumento della concentrazione del gas radon, considerato uno dei tanti precursori sismici. Tanto è bastato per far scatenare il panico in città con diversi uffici e fabbriche temporaneamente evacuati per paura del terremoto».
Una psicosi che ha costretto Giuliani a correre ai ripari. «Proprio ieri [martedì, ndr.] ho fatto una conferenza stampa a cui erano presenti tutte le testate nazionali – ha detto il tecnico – per ribadire la mia estranietà a questi messaggi. Io diffido dal diffondere timori di questo tipo».
Solo una leggenda metropolitana, quindi. Ma una leggenda che è diventata realtà per molti cittadini di Potenza, che certamente hanno ancora vivo il ricordo di quella domenica del 23 novembre 1980. Ormai una psicosi, non si parla d’altro. Al supermercato come su internet. C’è chi racconta all’amica che porterà in casa il cane – «sono più sensibili, avvertono prima le scosse, così possiamo scappare» – e c’è chi comincia a pensare di trasferirsi per qualche giorno in campagna, dal momento che abita ai piani alti. E anche su internet il dibattito è aperto: basta inserire su un qualsiasi motore di ricerca le tre parole chiave -Terremoto”, “Giuliani” e “Basilicata” – per ritrovare una comunità che spaventata si interroga e cerca risposte ufficiali.
E’ chiaro che razionalmente tutti sanno che prevedere i terremoti è assai difficile. Addirittura prevedere giorno esatto ed epicentro è impossibile. Ma le immagini degli abruzzesi che hanno dovuto lasciare le loro case e piangere i loro morti sono più forti di qualsiasi logica.

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