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All’ospedale di Bari, dove si trovava ricoverato da due mesi e mezzo di ricovero, è morto Cristian Galati. Il ventiquattrenne residente a Filadelfia, nel Vibonese, era stato malmenato e bruciato vivo la notte di Capodanno scorso dopo essere stato sequestrato da tre giovani del luogo che, dopo averlo fatto salire su un’autovettura, lo portarono in una campagna nel territorio del comune di Curinga, nel Catanzarese. Per la brutale aggressione vennero usati anche un martello ed una catena. In seguito fu legato ad un albero, cosparso di benzina e gli fu dato fuoco. I tre vennero individuati dopo pochi giorni e subito arrestati, mentre il ragazzo era stato trasportato all’ospedale grandi ustionati di Bari e nonostante abbia subito più operazioni, d’allora era rimasto in coma.
Il giovane, le cui condizioni erano apparse subito disperate, era stato portato in Puglia con ustioni di terzo grado su tutto il corpo e un trauma cranico. Cristian Galati, fratello di Valentino, sparito nel nulla nel dicembre del 2006, era stato trovato da un agricoltore. Prima di perdere conoscenza il giovane aveva fornito delle indicazioni ai carabinieri che, a distanza di qualche giorno, avevano arrestato Pietro Mazzotta, di 20 anni; Santino Accetta, di 34, ed Emanuele Caruso, di 20, tutti di Filadelfia.
All’origine del tentato omicidio ci sarebbe stato l’incendio dell’automobile di proprietà di uno dei tre arrestati. Dopo l’episodio si sarebbero verificati altri scontri verbali, con minacce e insulti. La notte dell’ultimo dell’anno, poi, la decisione di punire in quel modo Galati.

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