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La Vibonese crolla sotto i colpi di una Igea cinica e perde male uno scontro salvezza che poteva invece servire per tirarsi fuori dai guai. La squadra di Galfano ha preso ben quattro gol da un’Igea che ha giocato sul velluto, davanti alla mancata reazione dei calabresi. Alla giornata storta degli uomini di Galfano va aggiunta qualche interpretazione discutibile del direttore di gara.
Infatti, sia l’azione da cui è scaturito il rigore concesso ai padroni di casa che l’azione della quarta marcatura erano probabilmente viziati da posizioni di fuorigioco. Ma anche sull’1-0 la Vibonese non c’era. Ed è questo il dato preoccupante.
Galfano senza Genesio (squalificato), Taua e Pirrone (infortunati) e con Melis acciaccato (in panchina), disegna un modulo duttile, con gli esterni di centrocampo che si scambiano spesso di posizione e con Oudira appoggiato da Falco sulla trequarti, per tentare di impensierire la difesa dell’Igea.
Dall’altra parte Castellucci non può contare sugli acciaccati Panarello e La Porta. Gioca col solito modulo con quattro centrali di centrocampo che si alternano in cabina di regia.
Il primo tempo è un concentrato di noia. Senza occasioni gol, senza brividi, solo con qualche conclusione dalla lunghissima distanza che non preoccupa più di tanto i due portieri. Amabile non tocca quasi mai il pallone, Di Masi ha un pò di lavoro in più, perché al 41′ Falco ci prova con un tiro comunque debole e centrale.
Per il resto entrambi devono limitarsi all’ordinaria amministrazione, per 45 minuti di noia mortale. Una disattenzione difensiva proprio all’inizio della ripresa per sbloccare il risultato e rivoluzionare l’andamento del match. Dopo il vantaggio dei siciliani, Galfano prova a cambiare le carte in tavola, mandando in campo Iadaresta al posto di Falco che comunque non aveva giocato male. La mossa però non provoca gli effetti sperati perché il filtro a centrocampo non funziona più e perché anche la regia della Vibonese va nel pallone. L’Igea gestisce praticamente senza soffrire e in contropiede si fa subito pericolosa.
Ricciardo al 12′ gioca male un contropiede concludendo con un tiro impreciso dal limite dell’area, Amabile al 17′ neutralizza un tiro deviato di Di Toro. La Vibonese non riesce proprio ad uscire. Per trovare la prima palla gol bisogna attendere un pasticcio difensivo di Russo e Agius del quale per poco non approfitta Iadaresta.
Al 32′, poi, Ranellucci di testa sbaglia la mira su cross di Ruscio. Sembra il segnale della sveglia della Vibonese ed invece è l’inizio della fine perché
al 34′ Ricciardo pesca bene Di Miceli che dribbla Amabile ma viene steso.
Rigore ineccepibile e trasformazione perfetta di Bongiovanni (che fa arrabbiare Ricciardo che gli aveva chiesto di battere il penalty). Passano altri tre minuti e Ricciardo si libera bene al limite e di destro colpisce il palo, sulla ribattuta arriva ancora Di Miceli che segna il terzo gol. Il tracollo della Vibonese viene completato al 42′, quando Bongiovanni pesca Scopelliti (dubbio offside) che in diagonale segna il quarto gol. La Vibonese protesta col guardalinee, Marangon appena entrato dice qualche parola di troppo e becca il rosso. Finisce senza recupero e con la rabbia dei giocatori della Vibonese che ce l’hanno con l’arbitro ma che se la prendono soprattutto con sè stessi.
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