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La sede della procura di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – «La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni». 

Si richiamano ad una famosa dichiarazione di Giovanni Falcone il presidente del Tribunale, Roberto Lucisano, e il procuratore della Repubblica, Mario Spagnuolo, nel dare notizia che per ricordare il ventennale della strage di Capaci, la magistratura di Vibo incontrerà tutta la cittadinanza, le istituzioni e le associazioni presenti sul territorio nel palazzo di giustizia.

L’incontro, denominato “Capaci” è stato programmato per domani con inizio alle 17 e si svolgerà nell’aula “Emilio Sacerdote” al primo piano dello storico edificio di corso Umberto.

«Si confida in una numerosa partecipazione perché solo unendo all’attività giudiziaria l’impegno di ogni cittadino – scrivono i due alti magistrati – si potrà sperare di sconfiggere la criminalità organizzata e la cultura mafiosa».

L’iniziativa rappresenta una nuova occasione di apertura degli operatori della giustizia verso il territorio. Infatti, da tempo le distanze tra magistratura vibonese e cittadini si vanno riducendo, fermo restando il rispetto che si deve a quanti sono impegnati nell’amministrazione della giustizia, in una zona ad alta densità mafiosa.

E non si possono ignorare i reiterati appelli alla collaborazione dei cittadini lanciati da Spagnuolo soprattutto in occasione di eventi delittuosi convinto più che mai quanto essa sia importante se si vuole sconfiggere la criminalità. 

Sempre domani, alle ore 11, nella Chiesa di Santa Maria la Nova, don Enzo Varone, cappellano della Polizia di Stato per la provincia di Vibo, celebrerà una messa in memoria delle vittime di Capaci e di Paolo Borsellino e dei cinque uomini della scorta, uccisi nell’attentato del 19 luglio 1992, 57 giorni dopo Falcone.

L’iniziativa è stata promossa dall’ex senatore Antonino Murmura, che fu anche Sottosegretario all’Interno. Sicuramente presente l’attuale questore di Vibo, Giuseppe Cucchiara, che all’epoca delle stragi dirigeva la Squadra Mobile di Agrigento e come tale ha avuto modo di collaborare con Borsellino, che quale procuratore aggiunto di Palermo aveva competenza della Direzione Distrettuale Antimafia della città dei Templi. 

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