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Un’unità di crisi convocata dal direttore scientifico dell’Arpacal, Antonio Scalzo, si è riunita ieri nella sala giunta del Comune di Lamezia Terme.
A comporre l’organismo i Comuni di Lamezia, Gizzeria, Falerna, Nocera, Curinga, la Provincia di Catanzaro, l’Ato, la Capitaneria di porto di Vibo, l’associazione «Amici della terra» e le guardie ecozoofile.
«Abbiamo convocato questa riunione – ha spiegato Scalzo – per evitare che si ripeta l’emergenza ambientale registrata negli scorsi anni nei nostri mari.
Una riunione convocata prima dell’inizio della stagione balneare, per riuscire a individuare il percorso necessario per garantire un mare pulito ai cittadini. Abbiamo creato una struttura sovracomunale, in modo da fare sistema e affrontare la problematica in modo unitario. Per questo, nei prossimi giorni sarà firmato un protocollo d’intesa tra i comuni interessati, per provvedere a risolvere i problemi legati all’abusivismo e agli scarichi non controllati in mare.
Questo perchè il mare inquinato non dipende solo dal funzionamento del depuratore. Da oggi inizia un nuovo modo di operare, soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio dei territori: anche perchè il 35% dell’inquinamento marino non deriva dalla depurazione ma dagli scarichi abusivi».
Il comune di Gizzeria inoltre, ha messo a disposizione un’area per l’ormeggio del mezzo mobile dell’Arpacal, utlizzato per il monotoraggio dell’acqua del mare.
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