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Nuovi furti e danneggiamenti sono stati compiuti contro la Valle del Marro-Libera Terra, la cooperativa sociale agricola di Libera costituitasi tre anni fa per il riuso di terreni confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. L’ultimo caso riguarda l’uliveto di nuovo impianto realizzato in località Principe di Cordopatri, nella frazione Castellace del Comune di Oppido Mamertina. Su segnalazione dei carabinieri, i dirigenti della cooperativa hanno scoperto che 30 piante di ulivo cultivar ottobratico erano state estirpate e portate via. I ladri hanno creato un varco tranciando la recinzione in filo spinato e abbattendo alcuni pali in cemento. «Probabilmente il timore di essere sorpresi dai carabinieri – è scritto in una nota della cooperativa – che stanno svolgendo un accurato controllo del territorio e hanno avviato una proficua collaborazione con la cooperativa, ha convinto gli ignoti ad interrompere il furto e a rinunciare ad altre piante. Questa circostanza ha scongiurato che il furto e i danni all’uliveto fossero più consistenti». Sul fondo confiscato, prima dell’assegnazione per finalità sociali, ricorda la cooperativa, «migliaia di piante di ulivo giovane erano andate perse nel tempo per via del lungo stato di abbandono e per l’azione di diversi incendi, probabilmente di natura dolosa». Nella scorsa estate la cooperativa, con l’aiuto dei volontari dei campi di lavoro antimafia «E!state liberi» ha reimpiantato 1.355 alberelli di ulivo di ottima qualità. La criminalità, già in passato aveva colpito l’azienda sabotandone i mezzi, rubando macchine e attrezzature agricole, devastando strutture, disseminando messaggi minacciosi.

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