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Una vera e propria odissea quella che da tre giorni è in atto per i viaggiatori tra Catanzaro e Cosenza e viceversa, che è finita persino su Facebook.
«Ho due fratelli e tanti amici – questo il primo di una serie di racconti che dalle 11 di stamattina sono in rete – che tutti i giorni percorrono l’autostrada per andare a lavorare a Catanzaro o comunque verso il Sud della Calabria. Continueranno a farlo, rischiando la popria incolumità, perchè al di là delle “chiacchiere”, voglio proprio vedere quale datore di lavoro direbbe: l’autostrada è chiusa non preoccuparti puoi lavorare da casa o in un’altra sede. Questa mattina uno dei due ha scelto di fare la strada che da Donnici (Cs) porta verso Grimaldi. Partito da Cosenza alle 6.30 è arrivato a Catanzaro dopo le 9.30 (più di 3 ore di viaggio, l’equivalente di un volo da Roma per Londra..ecc.ecc..).
Contrariamente a quanto detto da diversi giornali, non ha incontrato nemmeno un addetto ANAS (nè all’uscita di Cosenza, nè a quella Di Rogliano), nemmeno un agente di polizia o carabinieri; la cosa più grave è che ad un certo punto della strada, dopo aver passato una frana a Donnici (non segnalata) se n’è trovato davanti un’altra ben più grave e pericolosa nei pressi di Grimaldi…anche in questo caso nessuna segnalazione, nessun addetto alla sicurezza.
Lui e gli altri automobilisti malcapitati si sono “autogestiti” la situazione, aiutando i camionisti rimasti bloccati per provare a “sturare” l’inevitabile ingorgo…e per fortuna nessuno si è fatto male. L’altro fratello ha scelto di fare la strada Cosenza-Paola e poi la statale 18 fino a Falerna.
Partito alle 7.30 è arrivato alle 10.15 (2 ore e 45), anche lui non ha incontrato nessun addetto lungo la strada. Nessuno a regolare il traffico al “famoso” semaforo di Paola dove le auto in arrivo da Cosenza si immettono sulla statale 18. Ha trovato un addetto Anas solo allo svincolo di Lamezia, dove in realtà l’autostrada è aperta. Il numero di buche lungo tutto il tracciato stradale alternativo è stato (cito testualmente) “impressionante”.
Infine, un amico ha optato per l’altro percorso alternativo la cosiddetta strada della Sila, arrivato poco prima di Camigliatello (senza, anche in questo caso nessuna segnalazione precedente) ha trovato la strada chiusa per neve, e gli è stato detto che doveva tornare indietro….». Queste e altre disavventure, stanno popolando il social network più “cliccato” del mondo.
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