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La Vigor punita dal Cosenza nel suo miglior momento. Nel primo tempo i biancoverdi partono bene chiudendo il Cosenza che alla prima azione di rimessa
passa in vantaggio. Nella ripresa con la Vigor protesa in avanti per raggiungere
il pari, subito dopo l’azione più limpida per pareggiare (miracolo di Ambrosi
su un colpo di testa ravvicinato di Falco) i Lupi, nel frattempo con un uomo in più per l’espulsione di Clasadonte, trovano il 2 a 0 con Catania lesto a spedire in rete una respinta di Panìco sulla solita punizione di Moschella. Tutto quì il match giocato su un terreno di gioco impossibile dove tutto si poteva fare tranne che giocare una partita di calcio. Un elemento sul quale si è adatto meglio la capolista che, con i tre punti del “D’Ippolito”, si prepara per la fuga verso la
prima divisione considerato il pari del Catanzaro e la sconfitta del Gela. Sono ora sei i punti di vantaggio dalla più immediata inseguitrice. Una gara insomma che ha fatto felice solo il Cosenza che ha vinto un match giocato con un tempo da… Lupi. Di certo non ha vinto il calcio. Pubblico scarso per gli assurdi
provvedimenti ma anche per il maltempo e la diretta tv. Insomma, dopo 29 anni si
aspettava un Vigor – Cosenza diverso, sotto tanti aspetti. Sotto una pioggia battente e dopo le canoniche prove di rimbalzo palla, il signor Ruini decide che la gara può avere inizio. Formazioni annunciate e primi minuti che vedono una Vigor arrembante. Al primo giro di lancette Marinelli sfiora l’incrocio dal vertice dell’area. Biancoverdi intraprendenti e Pascuccio (3’) di testa spedisce alto su cross di Ciotti da calcio piazzato. Di fronte la Vigor c’è la capolista
che fa subito sentire di esserci: angolo del fischiatissimo ex Ramora (ma anche
Battisti non è stato risparmiato) e Moschella di testa manda sull’esterno della rete. Padroni di casa pericolosi ancora con una punizione di Cacciaglia (11’) che non inquadra però lo specchio della porta. Quando meno te l’aspetti i rossoblù segnano: De Rose rilancia in avanti dopo un calcio d’angolo della Vigor, sulla sfera interviene Filippi che scivola, la palla schizza in avanti centralmente,
Pascuccio è in ritardo su Mortelliti che si trova solo davanti a Panìco (incerto
nell’uscita) e lo infila con un preciso piatto destro. Un minuto dopo è Sergi a
trovarsi solo davanti ad Ambrosi ma la sfera si impantana e l’attaccante perde l’attimo giusto favorendo il recupero di Ambrosi che si salva in angolo. Sul quale, ancora l’estremo difensore rossoblù è costretto a intervenire smanacciando
sotto porta la sfera sull’attaco di Pascuccio. Ancora Vigor: Falco (21’)
sotto porta di testa in tuffo non riesce a impattare la sfera. Replicano gli ospiti prima al 23’ con Braca pescato da Ramora su punizione e al 25’ con un
“missile” su punizione di Moschella che sfiora il palo. Ancora Braca di testa, appostato sul secondo palo, si rende pericoloso e, prima della fine del primo tempo (44’) Mortelliti va in gol maviene fermato in fuorigioco. Nella ripresa per 30 minuti è solo Vigor: Ciminari (8’) colpisce di testa creando una mischia
furibonda in area ospite. Ci prova Sergi (13’) di testa e sfera a lato. Falco(26’) va a terra in area ma l’arbitro lascia proseguire. Tre minuti dopo sembrava fatto il gol del pareggio: Falco colpisce di testa sotto posto su assist di
Marinelli e Ambrosi compie la parata più difficile del match salvandosi in angolo.
Clasadonte si fa espellere per un fallo su De Rose e al 39,’ la rete già descritta
di Catania, chiude il match. C’è tempo per una punizione di Ciotti (43’), che sfiora il palo, due conclusioni ravvicinate di De Rose e Musacco (45’) che impegnano Panìco e una “telefonata” di Rondinelli per Ambrosi al 48’.

Pasqualino Rettura

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