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A rendere noto l’episodio è stato il segretario generale della Uil di Cosenza, Antonio Lento, che, in una dichiarazione, esprime «condanna per il grave atto intimidatorio, esprimendo soldiarietà e stima per l’attività svolta da Benincasa. Nello scorso mese di novembre un altro dirigente della Uil-Fpl di Reggio Calabria, Nuccio Azzarà, era rimasto vittima di un analogo incidente.
A fatti come questi – sostiene Lento – bisognerà dare una giusta spiegazione perchè destano preoccupazione e attentano alla democrazia rappresentando fenomeni degeneranti alquanto ricorrenti nella nostra provincia, in alcuni casi a discapito di onesti imprenditori e in altri a discapito di onesti sindacalisti come Angelo Benincasa, impegnati come sempre a difendere interessi collettivi di centinaia di lavoratori».
Secondo Lento, «non vi è dubbio che il lavoro continuo e costante dei nostri delegati sindacali, atto a tutelare e a difendere infauste prospettive dei lavoratori della Vallecrati spa, potrebbero intaccare interessi di altra natura, ma questi lavoratori non possono essere abbandonati a se stessi. Sono convinto che i lavoratori si stringeranno con forte solidarietà attorno ad Angelo Benincasa e a Giovanni Cipparrone, che in questi anni di dura militanza sindacale nella Uil hanno sempre tenuto alto il loro impegno nei con fronti dei colleghi».
Lento rende noto che domani, insieme al segretario generale della Uil Calabria, Roberto Castangna, incontrerà Angelo Benincasa e Giovanni Cipparrone «perchè riprendano il loro cammino di dirigenti sindacali. Questo atto – affermano – sia da sprono per continuare nella battaglia sindacale con la stessa forza e coerenza di sempre. Noi saremo sempre al loro fianco.
Oggi viene colpito un modo di fare sindacato che si schiera per la legalità e contrasta chi vuole tutelare interessi personali attraverso forme non legittime. La cosa più grave è che con queste azioni viene colpita la libertà: libertà di scelte, libertà di lottare, libertà di vivere».
Lento e Castagna sentiranno anche il Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dario Granieri, ed il questore, Raffaele Salerno, «perchè si possa fare piena luce sugli accadimenti avvenuti».

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