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«Non è accettabile che la grave situazione igienico-sanitaria in cui versa la provincia di Reggio Calabria si procrastini oltre». Ad esprimersi sono le due più elevate cariche dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, il sociologo Antonio Marziale e l’avvocato Antonino Napoli, rispettivamente presidente e vice presidente-responsabile del dipartimento affari legali. «I cumuli di immondizia, che ormai da tempo, nonostante l’impegno delle amministrazioni comunali, invadono i centri urbani senza risparmiare le adiacenze di plessi scolastici di ogni ordine e grado frequentati da migliaia di bambini ed adolescenti – aggiungono – sono rappresentativi di un degrado e di un abbandono senza precedenti che dimostra l’incapacità o l’indifferenza della politica calabrese verso gli aspetti primari della vita quotidiana dei cittadini ed in particolare dei minori». A tal proposito, Marziale e Napoli, sottolineano che «l’incapacità e l’indifferenza riguarda tutte le forze politiche, da destra a sinistra passando per il centro, tenuto conto che negli anni passati si sono alternati, al governo regionale, i contrapposti schieramenti politici».
Per Marziale e Napoli «lo stato attuale dei rifiuti in provincia di Reggio Calabria è assimilabile alle condizioni in cui si è trovata la provincia di Napoli nei mesi scorsi, con l’aggravante del completo disinteresse da parte dei mass media nazionali ed internazionali che non hanno consentito che la questione avesse un rilievo nazionale e non solamente territorialmente circoscritta». I due dirigenti dell’Osservatorio chiedono pertanto «al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, di voler intervenire personalmente per risolvere il problema dei rifiuti e delle discariche, come mirabilmente ha saputo fare per Napoli e dintorni, che attraggono gli appetiti anche dei gruppi criminali e dimostrare ai calabresi che lo Stato considera questa Regione non meno importante delle altre. Se ciò non dovesse accadere, allora è necessario puntare all’ottenimento di uno dtatuto speciale alla stregua della Regione Sicilia. In ogni caso, è da auspicarsi che nelle imminenti consultazioni politiche ed amministrative le parti contendenti sappiano proporre ai calabresi una classe politica dirigente davvero rinnovata, volitiva e capace di affrontare seriamente, con disinteresse e determinazione, i problemi che affliggono il territorio che, oggettivamente, è differente dal resto d’Italia. Se non altro – concludono i due dirigenti – è urgente fin da oggi liberare dalla sporcizia i percorsi compiuti dagli studenti per recarsi a scuola e le immediate vicinanze degli istituti scolastici. I bimbi di Calabria non sono «figli di un Dio minore» e speriamo che Berlusconi, sul quale riponiamo sinceramente fiducia, non si sia «fermato ad Eboli».

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