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Si è dimesso il sindaco di Rosarno, Carlo Martelli (nella foto), arrestato lunedì scorso con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Martelli ha motivato la decisione dicendo di «non avere più la serenità» per continuare il suo mandato, «pur restando convinto della sua estrenità ai fatti contestati».
Tutti e tre gli amministratori pubblici intanto, si sono detti estranei alle accuse contestate, ossia concorso esterno in associazione mafiosa. Innocenza ribadita nel corso dell’interrogatorio cui sono stati sottoposti dal gip di Reggio Calabria, Kate Tassone.
In particolare, Dal Torrione, secondo quanto riferito dai suoi difensori, Renato Vigna e Domenico Alvaro, «ha risposto a tutte le contestazioni con una formula assolutamente esaustiva. Dal Torrione ha precisato, tra l’altro, che non risulta alcun incontro tra lui ed i due Gioacchino Piromalli, zio e nipote.
In ogni caso Gioacchino Piromalli si era offerto di estinguere il debito con il Comune di Gioia Tauro, mediante un “facere”, che avrebbe potuto consistere in una qualunque attività e non necessariamente in quella di avvocato».
Carlo Martelli, invece, secondo i suoi difensori, Titta Madia e Domenico Malvaso, «ha chiarito in ogni aspetto le contestazioni che gli vengono mosse, sottolineando la propria estranietà e la massima buona fede del suo operato sempre e solo nell’interesse del Comune di Rosarno».
«Non ho mai avuto a che fare con ambienti mafiosi», ha dichiarato ancora il vicesindaco di Gioia Tauro, Rosario Schiavone, arrestato anh’egli con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip di Reggio Calabria. Schiavone, secondo quanto ha riferito il suo difensore, Lorenzo Gatto, ha detto che «la sua sola responsabilità, se responsabilità può essere, è di avere firmato una risposta già preparata da altri ad un sollecito del Tribunale di sorveglianza di Reggio Calabria, in merito alla possibilità che Gioacchino Piromalli potesse prestare attività lavorativa in alternativa alla somma da versare ai comuni, costituitisi parte civile».
«E’ lo stesso Tribunale di sorveglianza, nella sua richiesta indirizzata alle varie amministrazioni interessate – ha detto l’avvocato Gatto – ad avere scritto che Gioacchino Piromalli è persona che ha dato prova effettiva e costante di buona condotta e che, trovandosi nell’impossibilità di potere pagare, chiedeva di fare un lavoro alternativo e non come legale. Lo stesso Tribunale sollecitava una risposta urgente, tant’è che fissava nell’immediatezza una nuova udienza per decidere sulla richiesta».
Intanto, il legale dell’ex sindaco di Gioia Tauro, avvocato Renato Vigna, ha presentato istanza al Tribunale della Libertà per la scarcerazione di Giorgio Dal
Torrione: “Dimostreremo – ha detto Vigna – l’assoluta incompatibilità del mio assistito al regime carcerario”. Dal Torrione ha subito un’operazione chirurgica per un cancro alla laringe tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006 ed è tuttora in cura, ha inoltre seri problemi anche nel pronunciare parole ed emettere alcuni suoni a causa dell’intervento subito. “Mancano i gravi indizi di colpevolezza – continua l’avvocato Vigna – e le esigenze cautelari. Aspettiamo che a breve venga fissata l’udienza al Riesame”.
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