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E’ conosciuta soprattutto come presidente del gruppo folkloristico “Gli amici del territorio ” di Lauropoli, ma in altre occasioni si presentava anche come una negromante. Per gli agenti del commissariato e polizia di Castrovillari è solo una truffaldina. Filomena Aloise, 36 anni, di Cassano allo Jonio, è stata arrestata con l’accusa di truffa ed estorsione dagli uomini del vicequestore Giuseppe Zanfini. All’arresto della donna si è giunti in seguito ad una lunga attività di indagini durata esattamente un anno, partita dalla denuncia sporta presso il commissariato da una delle vittime alla quale la donna aveva falsamente prospettato imminenti e incurabili mali, aggravati dalla presenza di spiriti maligni che si sarebbero potuti sconfiggere solo praticando alcuni rituali magici. E per vincere sul male la maga – secondo l’accusa – avrebbe venduto alla vittima alcuni amuleti e strumenti magici per un profitto complessivo di 30.000 euro. Con la stessa tecnica è riuscita a incassare oltre 200.000 euro. Alcune vittime avrebbero subito l’estorsione poichè minacciate al telefono di mali futuri causati da un uomo se non avessero sborsato i soldi richiesti dalla maga. All’arresto si è giunti dopo una lunga attività di indagine: intercettazione di telefonate, pedinamenti, appostamenti, perquisizioni in seguito ai quali sono stati sequestrati amuleti, bambole, libri di incantesimi, spilloni e ciò che serviva per espletare i riti magici. Con l’operazione denominata “Tapiro d’oro” sono state denunciate altre due persone, due donne campane, ritenute sue complici nel reato di truffa. All’indagata saranno ora sequestarte tutte le somme di denaro giacenti sui conti correnti postali e bancari da individuare attraverso l’attività della polizia giudiziaria.
Un’anno fa, il 5 ottobre 2007, due donne, una nonna e la nipote, si presentano negli uffici del Commissariato di Castrovillari per denunciare una serie di estorsioni poste in essere ai loro danni da Filomena Aloise che pretendeva il pagamento di alcune prestazioni magiche offerte alle sue vittime. Secondo quanto riferito ai poliziotti la maga pressava costantemente le vittime con telefonate dai toni minacciosi con cui presagiva mali futuri se non veniva pagata.
La formula tipica della maga era: “Tua figlia ha una fattura di magia nera e deve morire, per toglierle mi devi dare dei soldi per accendere le ‘candele'”. Si assisteva così a un vero e proprio rituale di protezione nei confronti dei cari, per il quale la donna avrebbe chiesto somme di migliaglia di euro. E guai a chi non pagava: nel corso delle tante telefonate la sedicente maga intimoriva le vittime prevedendo che i creditori sarebbero intevenuti e nè avrebbero avuto pace.
Nel corso della perquisione avvenuta il 31 ottobre 2007 nell’abitazione della maga sono state trovate prove inequivocabili: le ricevute dei diversi vaglia on-line dell’importo di 2.000,1.000 euro a nome delle vittime, due ricevute di pacco celere destinata a sua figlia e mandata dall’ Ars Magica srl; una proposta commerciale di prodotti della “Santeria Brasiliana”. E poi tutto l’armamentario tipico degli imbonitori, ossia otto mazzi di carte da chiaroveggente, le carte dell’amore, cartomanzia 184, i responsabili delle dieci sibille, tarocchi etruschi, tarocchi marsigliesi e altro ancora. Sono stati trovati, inoltre libri di incantesimi un manuali di scienze esoteriche e altri sempre dello stesso genere.
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