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MATERA – Non è preoccupato del consenso, conferma l’esistenza di un doppio Pd e preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno anzichè mezzo vuoto rispetto allo sviluppo della Basilicata. E’ questa la sintesi della lunga intervista a cui si è sottoposto il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella ieri mattina a Matera a Palazzo Viceconte nel corso dell’appuntamento conclusivo di Panorama d’Italia. Le domende del direttore di Panorama Giorgio Mulè e del presidente dell’ordine lucano Mimmo Sammartino hanno fatto da accompagnamento alle domande inviate via mail dei lettori di Panorama e a quella di alcuni cittadini in sala.
Pittella non si è sottratto in alcun modo dribblando anche domande insidiose e potenzialmente difficili.
Non ha esitato a rispondere anche alle questioni politiche che riguardano il Pd, il consenso del presidente del Consiglio che da destra a sinistra viene dato in calo nelle ultime settimane ed in particolare dopo il risultato delle ultime elezioni Amministrative.
«Oggi ci sono due modi di scegliere e di fare politica, uno è quello di provare a fare le riforme ma le riforme sono per definizione impopolari, non ti permettono di avere consenso. Io lo so ma credo che bisogna andare verso le riforme anche a costo di perdere consenso o magari di conquistare il consenso in altra maniera e da altre parti grazie al lavoro quotidiano. Basta vedere cosa abbiamo fatto» ha detto Pittella, «per la riforma dei consorzi di bonifica, un intervento rimasto fermo in Regione per stupidaggini per oltre 15 anni.
Oggi i Consorzi sono in ordine tranne uno su cui stiamo lavorando perchè vi abbiamo trovato uno sfacelo generale ma lo stesso discorso può anche valere per la riforma del 118, io so cosa vuol dire lavorare come infermiere del 118 ma non posso permettere che arrivino richieste di “104”, noi queste situazioni non ce le possiamo permettere e dobbiamo prevenirle».
Quanto al Partito Democratico ed al suo momento difficile Pittella ha aggiunto: «io mi riservo di fare le giuste considerazioni nelle sedi opportune interne, ora posso dire che per quanto mi sforzi di tenere insieme unito il Pd ma oggi ci sono a livello nazionale come locale due idee di partito.
Noi dobbiamo renderci conto di trovarci in una nuova forma di partito, diversa rispetto al passato, più aperta, meno figlia delle tessere. Io credo che il Pd debba discutere e decidere tenendo conto delle sue differenze. Non si può pensare che sista ancora la guerra nella foresta giapponese.
Oggi non esiste più un editto Epifani, esistono altri elementi che mi preoccupano come l’astensionismo, il consenso in aumento verso i grillini e l’attenzione che continua a crescere nei confronti di Salvini.
Questo è quello a cui bisogna fare attenzione. Marino a Roma? Se ha i numeri e ce la fa vada avanti. Per me è una persona per bene e non è andando alle urne che si risolvono i problemi se però si accorge che non riesce a fare le cose che dice e che vuole ed allora continuare diventa inutile». Quanto invece alle questioni più ampiamente riferibili allo sviluppo della Basilicata, ai dati Istat positivi dei primi tre mesi dell’anno Pittella ricorda: «io credo che la prudenza sia giusta ma dobbiamo accogliere con ottimismo e fiducia questi dati. Noi viviamo in una regione che vede diminuire i nuovi nati, un dato che si accompagna innanzitutto ad un elemento di sfiducia e di insicurezza.
Siamo in un mondo sostanzialmente diverso, nuovo, più flessibile ma qualche segnale si vede.
Dalla Fiat arrivano 2000 nuovi posti di lavoro, un buon contributo, importante ma non l’unico.
Ce ne sono altri 5000, Matera vede un aumento di presenze dell’8,7 per cento, una parte di quei numeri sono probabilmente qui.
Molto si deve ancora fare ma qualcosa viene fatto, voglio vedere la situazione con ottimismo, considerando la crescita, i progressi che in un anno e tre mesi di lavoro siamo riusciti a fare e immaginando magari di poter fare ancora molto meglio».
Infine la questione infine la questione infrastrutture già trattata ampiamente con la visita di Delrio: «Le nuove infrastrutture saranno finanziate in parte dal ministero, in parte con i fondi strutturali, i fondi Fsc e il 30% dell’Ires delle compagnie petrolifere attive in Val d’Agri. Ci sarà il potenziamento delle linea ferroviaria esistente con Bari, per ridurre la percorrenza dagli attuali 90 a circa 45-50 minuti. Poi le strade Matera-Bari e Matera-Potenza; la Bradanica, tra Melfese e Foggiano. E le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle arterie migliori, come la Basentana da Contursi a Metaponto».
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