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ALTRO che passo indietro rispetto alle previsioni dello “Sblocca Italia” sulla centralizzazione delle competenze ambientali per le concessioni minerarie. Nella legge di Stabilità, ora all’esame della Commissione Ambiente, il Governo accelera. A dispetto di quello che era stato l’impegno politico della Regione Basilicata che puntava ad “ammorbidire” lo scippo proprio nella Finanziaria di Governo. Le modifiche all’articolo 38 ci sono. Ma vanno in direzione opposta rispetto a quella auspicata, rafforzando la centralizzazione della materia concorrente. Con l’emendamento dell’esecutivo si vuole cambiare così il comma 1-bis: “Il ministro dello Sviluppo economico, con propri decreti, di concerto con il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, predispone, anche per stralci, un piano delle aree in cui sono consentite le attività del comma 1. Il piano per la attività sulla terra ferma è adottato previa intesa con la Regione o le Regioni territorialmente interessate agli stralci di cui al primo periodo. In caso di mancato raggiungimento dell’intesa, si provvede con le modalità di cui all’articolo 1, comma 8-bis, della legge 23 agosto 2004, numero 9”. In pratica, l’intesa con le Regioni non è affatto vincolante. E, nel caso in cui questa non dovesse esserci, è lo Stato a decidere.
In più, l’emendamento dell’Esecutivo amplia pure il quadro delle infrastrutture e degli insediamenti strategici, inserendoci “tutte le opere necessarie al trasporto, allo stoccaggio, al trasferimento di idrocarburi in raffineria, alle opere accessorie, ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali allo sfruttamento di titoli concessori esistenti, comprese quelle localizzate al di fuori del perimetro delle concessioni di coltivazioni”.
Insomma, non c’è traccia di quella “revisione” della materia a cui era stato impegnato il presidente Pittella dal documento approvato dal Consiglio regionale dello scorso 4 dicembre. E il parlamentare di Forza Italia, Cosimo Latronico, affonda: «Il governo Renzi utilizza la legge di Stabilità per rafforzare il potere del governo nazionale nell’esame delle autorizzazioni ambientali e nel rilascio delle concessioni minerarie. A qualche mese dal varo dello ‘Sblocca Italia”, nonostante la protesta di molte Regioni che hanno prodotto o minacciato ricorso alla Corte Costituzionale per violazione dell’articolo 117 della Costituzione, il governo presenta emendamenti che rafforzano la scelta centralistica e laddove si prevede l’intesa con le Regioni, essa non e’ per nulla vincolante. A questo punto cadono tutti gli impegni che erano stati assunti con la Regione Basilicata e le Regioni che si trovano largamente spogliate delle loro prerogative. Abbiamo sostenuto in occasione dell’esame parlamentare dello ‘sblocca Italia’, e lo ribadiamo ,che materie come quelle dello sfruttamento minerario non possono essere trattate fuori da un dialogo istituzionale con un rigurgito centralista che sembra segnare il cammino del governo Renzi. Chi aveva promesso passi indietro da parte del governo sull’articolo 38 viene smentito e dovrà trarne le dovute conseguenze”.

m.labanca@luedi.it

 

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