3 minuti per la lettura
SENISE – L’appuntamento è per stamani, ore 7 presso il bivio delle fornaci sulla Val d’Agri.
Obiettivo: sensibilizzare la popolazione sui temi ambientali e in particolare sull’opificio.
La gente comune, infatti, proprio non ne vuole sapere di far parte di una regione «potenzialmente inquinate» fino allo stremo da trivelle estrattive di petrolio e gas e di discariche anche se camuffate sotto diversi e più gentili nomi.
L’iniziativa parte dal comitato cittadino “Per Santarcangelo”, “Briganti custodi del territorio” ed il comitato “Per Senise rifiuto”, al quale, presumibilmente si uniranno anche tutti gli altri comitati della parte meridionale della regione, a partire da quelli di Scanzano e Policoro ma anche a tutti gli altri dell’entroterra materano e dell’alto potentino.
Insomma un concentramento di “sentinelle” che faranno sentire ancora la propria voce davanti ai massimi organi regionali.
Nei giorni passati, ci sono state tante iniziative tese a divulgare sempre più le informazioni sulle prospettive che continuano a chiamare progresso, nel caso di petrolio e connessi e opifici o di discariche camuffate.
I comitati cittadini di Senise, “rifiutiamoli” e per senise rifiuto”, hanno colto sul fatto un tentativo della Nep Italy di entrare nel terreno ove avrebbero deciso di allocare la discarica sul quale sarebbero esposti solo per un accordo preventivo e sul quale i confinanti avrebbero diritto di prelazione. Nep Italy invece avrebbe dovuto ma non lo ha fatto, tirare entro il 30 settembre scorso, il progetto. Si punta dunque sulla sfiancamento ma sembra una tattica illusoria. Nel frattempo, i comitati, hanno organizzato un convegno nell’aula “Don Pino Terracina” dell’Isis di Senise, con la partecipazione tra gli altri, della docente ordinaria dell’universita di basilicata, Albina Colella e della referente regionale di Libera, Maria Di Lascio, ottenendo piena approvazione da parte degli alunni intervenuti. Ultimo in ordine di tempo, il convegno nell’aula consiliare da parte della locale sezione di Sel che ha avuto il contributo oltre che di Armando Roseti, di Maria Murante segretaria regionale e dell’onorevole Antonio Placido. Dunque non ci sono all’orizzonte possibilità di resa da parte della gente ma anche c’e invece la piena disponibilita semmai a trattare, come dice il referente del comitato “Per Santarcangelo”, Tiziano Lerose.
«Siamo pronti e disponibili ad abbandonare la Basilicata, visto che il disegno è perverso e prevede di cedere alle multinazionali ed alle ecomafie che di sicuro saranno in combutta, per pochi spiccioli la nostra vita e quella dei nostri figli. A questo punto, non solo per noi dell’area sud ma per tutti i seicentomila abitati dell’intera regione, l’unica via di scampo è l’abbandono, una nuova emigrazione alla quale siamo tutti vaccinati da secoli di “deportazioni” ebbene, siamo disponibili a liberare il campo ed andare via dall’Italia ma naturalmente vogliamo un indennizzo che noi abbiamo ragionevolmente cercato di contenere in un milione di euro a cittadino lucano. Per loro non sono poi tanti, reperibili in pochi mesi, visti i guadagni sia sul petrolio che sulle discariche, ma per noi rappresenterebbero il giusto risarcimento alla rinuncia per sempre alla nostra terra».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA