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VIGGIANO – “Modificare con procedura contrattuale, ai propri contractor gli orari giornalieri da turni di dodici ore a turni di otto ore, liberando in questa maniera un altro turno di lavoro, favorendo l’incremento di dipendenti e facilitando la diminuzione del numero di disoccupati».
E’ la richiesta che avanza con una lettera e una petizione l’associazione “Disoccupati di Viggiano” all’Eni e alle istituzioni. Da qualche giorno l’invio della missiva al sindaco di Viggiano, all’Eni, alla direzione provinciale del Lavoro e ai Carabinieri con oggetto la “Situazione occupazionale e relativa raccolta firme di iniziativa popolare” .
«Il gruppo “Disoccupati di Viggiano” – si legge nella lettera – ormai in protesta da quasi quattro mesi dinanzi i cancelli del Distretto Meridionale Eni per rivendicare opportunità di lavoro, informa che non avendo avuto alcun riscontro positivo dall’altra parte in termini occupazionali e acquisita la consapevolezza che non ci sarà mai la possibilità di avere un incontro con il responsabile Ruggero Gheller, ha deciso di trovare un modo , in termini di legge, che possa incrementare il numero di unità lavorative nell’indotto».
«Ricordiamo – continua la la lettera – ad ognuna delle parti interessate, che questa è anche la nostra terra, che siete ospiti a casa nostra e pertanto è nostro diritto e dovere “rivendicare” quello che ci spetta. Pertanto, la presente non vuole essere soltanto un resoconto (poco felice) a quattro mesi dall’inizio della nostra protesta, ma intendiamo formulare all’Eni S.p.a una precisa richiesta: considerato, che l’orario di lavoro con le vostre aziende committenti si svolge con turni giornalieri di dodici (12) ore per quindici (15) giorni consecutivi e i restanti quindici (15) giorni a riposo (tra l’altro non sempre rispettati); considerate le procedure di sicurezza, sia per quanto attiene la sicurezza del singolo lavoratore, sia per quanto concerne l’attenzione che lo stesso impiega per compiere le proprie mansioni in sicurezza, anche per gli altri lavoratori e per i cittadini che vivono a ridosso dello stabilimento del centro oli Eni di Viggiano o delle strutture di produzione (pozzi). Attenzione che dopo otto (8) ore lavorative va man mano scemando comportando così un grave rischio per se stessi e per gli altri; considerato che l’orario di lavoro previsto dalla Legge Italiana e dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro , recependo anche una direttiva Unione Europea non può essere assolutamente superiore alle otto (8) ore giornaliere”. Al termine della lettera l’invito “agli organismi e le istituzioni preposte a verificare gli orari di lavoro delle aziende committenti” e la richiesta “ad Eni di far modificare con procedura contrattuale, ai propri contractor gli orari giornalieri da turni di dodici (12) ore a turni di otto (8) ore, liberando in questa maniera un altro turno di lavoro, favorendo l’incremento di unità lavorative e facilitando la diminuzione del numero di disoccupati». Per ora sono circa 200 le firme raccolte.
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