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CATANZARO – E’ un vero e proprio guazzabuglio quanto emerge dalla relazione sul personale della Regione Calabria fatto dall’ispettorato generale di finanza, servizi ispettivi di finanzi ministero dell’Economia. In 275 pagine il dirigente dei sevizi ispettivi Gaetano Mosella fa un quadro allarmante sulla gestione dei contratti dei dirigenti e dell’ufficio stampa di giunta e consiglio regionale, i responsabili delle strutture speciali del consiglio regionale e il personale del Corecom. Nel mirino sono entrati gli incarichi di posizione organizzativa, ed alta professionalità deve – scrive Mosella – “sono riscontrabili evidenti lacune nelle procedure di assegnazione degli obiettivi e nella valutazione dei risultati; Risulta effettuato, inoltre, il pagamento di somme in violazione al principio di onnicomprensività dei contratti nazionali. E per quanto riguarda il personale dirigente, oltre a irregolarità in sede di costituzione del fondo, le principali criticità riguardano il conferimento di incarichi a tempo determinato oltre i limiti previsti dalla legge. Tali incarichi, in alcuni casi, sono stati attribuiti in assenza di procedure comparative ed a soggetti formalmente privi dei requisiti necessari per l’accesso alla dirigenza.

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La relazione definitiva è stata trasmessa alla Corte dei Conti a cui ora la Regione deve relazionarsi ed eventualmente contro dedurre ipotizza un danno erariale (se dovesse essere confermato) di una decina di milioni di euro perché si tratterebbe di soldi erogati illegittimamente.

La relazione si riferisce da un controllo contabile-amministrativo fatto nel periodo 30 settembre -20 dicembre 2013 e riguarda questa legislatura e la precedente.
Tra gli incarichi eclatanti contestati nella gestione Loiero della Regione c’è quella affidata al Capo di Gabinetto, attuale capogruppo dell’Udc Gaetano Bruni in sostituzione dell’architetto Michelino Lanzo nel mentre nominato Dirigente Generale del Dipartimento n. 3 ” Attività Produttive”. Mentre in quella attuale quella del direttore generale alla presidenza Franco Zoccali che non avrebbe i 5 anni di dirigenza per poter ricoprire quell’incarico e nemmeno quello di Segretario generale ed avrebbe percepito illegittimamente 732 mila euro. Stesso discorso per Nicola Durante, segretario generale della giunta Loiero che avrebbe percepito in 7 anni circa 480 mila euro in più.
Dalla lettura del provvedimento di nomina di Bruni, invece, non emerge il riferimento al curriculum vitae dell’incaricato dal quale poter, eventualmente, dedurre se il prof. Bruni fosse o meno in possesso della qualifica dirigenziale. A Bruni sarebbero stati erogati illegittimamente 52.143 euro. Stesso discorso – sempre secondo Mosella – per l’incarico di Vice Capo di Gabinetto della dott.ssa Porcelli che già era, all’atto della nomina a Vice Capo di Gabinetto, dirigente del settore “Affari generali ed istituzionali” e svolgeva le funzioni vicarie di Dirigente Generale presso il Dipartimento della Presidenza. In base a quanto prevede la norma regionale alla dott.ssa Porcelli non andava riconosciuta nessuna ulteriore indennità aggiuntiva in quanto la stessa già era dirigente del settore “Affari generali ed istituzionali” della Giunta Regionale e quindi le sono state corrisposte 135.000 euro non dovute. Con il cambio di giunta e l’incarico di Capo di Gabinetto affidato da Scopelliti ad Elena Scalfaro e di Vice Capo di Gabinetto dott.ssa Sonia Munizzi il trattamento economico dei dirigenti così incaricati non è corrisposto in maniera conforme alla normativa regionale in quanto doveva essere pari a qulli dell’amministrazione di appartenenza. Ciò che è grave, a parare di Mosella è che il direttore generale del dipartimento Organizzazione del Personale era al corrente dell’errore ma nulla ha fatt oper chiedere indietro gli importi erogati in modo illegittimo. 

Per quando riguarda i direttori generali del dipartimento a chi aveva i titolo viene contestato alcune voci stipendiali aggiuntive che ammontano, tra poco casi, tutti oltre i 92 mila euro. Mentre in questa legislatura si contestano decine di incarichi affidati a persone senza i requisiti di legge.

Poi c’è il caso del magistrato Salvatore Boemi a cui la giunta Loiero conferì l’incarico di direttore generale della Stazione unica appaltante, in questo caso c’è una discrepanza tra il contratto di incarico e il decreto di nomina con l’aggiunta di un’indennità stipendiale di circa 158.000 euro negli anni dal 2008 al 2013.

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