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SONO stati rinviati a giudizio il 31 ottobre assieme agli altri 30 consiglieri ed ex consiglieri regionali coinvolti nell’inchiesta sui rimborsi pazzi Nicola Pagliuca e Mario Venezia.

Lo ha deciso ieri pomeriggio il gup di Potenza che a maggio aveva disposto lo stralcio delle rispettive posizioni a causa dell’avvicendamento del loro difensore.

Pagliuca, ex capogruppo del Popolo della Libertà, è accusato in particolare di aver intascato in maniera indebita poco meno di circa 19mila euro per spese di viaggio raddoppiate, acquisti personali come cd musicali, pernottamenti in albergo con “persone non autorizzate”, alcune fatture taroccate aggiungendo a penna uno 0 o un 1, i pasticcini per il compleanno, e la ricevuta di un hotel risultato inesistente. Oltre a missioni a Roma negli uffici di vari ministeri dove non è rimasta traccia del suo passaggio, e pranzi in luoghi diversi d’Italia, lo stesso giorno pressappoco alla stessa ora.

A Venezia invece vengono contestati soltanto 6.580 euro per alcune fatture ritoccate, e i compensi di 3 collaboratori che hanno smentito di aver percepito le somme portate a rimborso. A riguardo l’ex consigliere si è difeso con forza fin dal primo momento sostenendo di essere stato vittima del responsabile della sua segreteria che avrebbe falsificato la sua firma.

L’inchiesta condotta da finanza, carabinieri e polizia ha riguardato i documenti presentati dai consiglieri per le spese sostenute tra il 2010 e il 2011, e il 24 aprile dell’anno scorso aveva portato all’esecuzione di diverse misure cautelari (poi revocate), tra cui gli arresti domiciliari per Pagliuca, che all’epoca ricopriva la carica di capogruppo del Pdl, e il divieto di dimora a Potenza per Venezia, consigliere dello stesso partito.

A maggio è arrivata anche la prima condanna, un anno e sei mesi con lo sconto di un terzo per la scelta del rito abbreviato (pena sospesa), per l’ex assessore Attilio Martorano, accusato di aver intascato 570 euro di rimborsi indebiti.

Sono tuttora in corso, invece, le verifiche sui conti di 2009 e 2012, per cui nei prossimi giorni gli investigatori si apprestano a completare il loro lavoro.

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