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ENEL Longanesi torna alla carica nel mar Jonio.
Lo ha reso noto la Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista), secondo cui la società avrebbe ripresentato il 24 febbraio scorso l’istanza per il permesso di ricerca denominato d 92 F.r-.en” situato nel Golfo di Taranto e prospiciente le coste calabro-lucane del mar Jonio.
«L’istanza -spiegano dalla Ola- è stata pubblicata sul Buig (Bollettino Ufficiale Idrocarburi e Geotermia) del mese di marzo. Tutto da rifare, dunque, ed a nulla sono valse le opposizioni/osservazioni dei comuni e quelle della Ola, che aveva già presentato le proprie osservazioni/opposizione all’istanza di permesso di ricerca off-shore denominato “d 79 F.r. – En” dell’Enel Longanesi Developments Srl nel mese di settembre dello scorso anno. La riproposizione della nuova istanza è l’effetto del decreto di riperimetrazione delle aree offshore attuato dall’ex ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. Le ricerche della Enel Longanesi prevedono -ricorda la Ola– prospezioni sismiche con la tecnica dell’Airgun, nonchè la possibile perforazione di pozzi di idrocarburi a 12 miglia nautiche dalla costa jonica, così come dichiarato nello studio di Impatto Ambientale. Se approvato, questi pozzi potrebbero restare a deturpare una delle zone più caratteristiche del mar Jonio per almeno 20 o 30 anni con gravi implicazioni per la flora e la fauna marina.Il progetto dell’Enel Longanesi Developments Srl, non è una semplice prospezione geologica, ma un punto di partenza per una vera proposta di perforazione del Mar Jonio – Golfo di Taranto. La costa jonica, ultimamente è interessata da una serie di istanze che rischiano di distruggere le vocazioni turistiche, ambientali, paesaggistiche e della pesca. Oltre Enel Longanesi Developments Srl con la suddetta istanza, sono presenti altri operatori intenzionati a trivellare il mar Jonio, tra cui: Shell, ENI, Transunion Petroleum Italia, Nautical Petroleum, Northern Petroleum Ltd, Appenine Energy Srl (addirittura con due istanze sulla battigia della costa Jonica), oltre alle tre concessioni presenti di Eni e Jonica Gas.Tuttavia, nella fase d’istanza andrebbero valutati gli eventuali impatti cumulativi che possono verificarsi a seguito di indagini sismiche in aree limitrofe di più operatori.
Esortiamo, dunque, il Ministero a bocciare non solo l’istanza di Enel Longanesi, ma anche tutte le altre proposte minerarie esistenti a venire».
La Ola ripresenterà la propria opposizione al permesso di ricerca, e invita i sindaci dell’arco jonico lucano a fare altrettanto.
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