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CATANZARO – “Il problema dei rifiuti pericolosi e tossici in Calabria è stato fino ad oggi fortemente sottovalutato e va invece affrontato con tempestività e trasparenza. La Calabria, a conferma delle rivelazioni di Carmine Schiavone, sconta ritardi e superficialità su un tema di rilevanza fondamentale per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Per questo occorre chiedere ed ottenere risposte”.
Lo afferma in una nota la Cgil Calabria, secondo la quale “quelle risposte che aspettano i cittadini della Calabria che hanno bisogno di serenità e speranza per il loro territorio, la loro economia e la loro salute inquinate da decenni di veleni tossici”.
“Dopo la manifestazione nazionale dell’ottobre 2009 ad Amantea, che aveva segnato un momento alto di consapevolezza – prosegue il sindacato – pochi sono stati i segnali positivi ed anzi da allora sembra essere calato quasi un velo di silenzio e rassegnazione. Noi sappiamo, i cittadini sanno che i boss dei rifiuti in Calabria come in Campania assassinano il territorio, l’ambiente, i luoghi pubblici e di lavoro e la condizione stessa della vita. Quello che succede in Calabria non riguarda solo la nostra regione ma l’intero Paese. Per questo riteniamo importante che il Ministro dell’Ambiente venga in Calabria e rapportandosi con la Giunta Regionale informi i cittadini e prenda precisi impegni sulle zone da sottoporre ad accertamento e tempestivamente a bonifica, a cominciare da Marlane. Facciamo infine un appello a tutte le forze sociali, del lavoro e dell’impresa, all’associazionismo, alle istituzioni locali – conclude la Cgil – a costruire un largo movimento democratico a garanzia di queste richieste e della bonifica delle acque e delle terre calabresi”.
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