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ROSSANO (CS) – Il Tar della Calabria ha sospeso il provvedimento del tribunale di Castrovillari con il quale era stato disposto il trasferimento del personale, sia magistrati che amministrativi, degli uffici giudiziari di Rossano. Una prima notizia realmente positiva, anche se solo in via cautelare e quindi non definitiva, per i cittadini di Rossano che in questo modo ottengono un mese di tempo per studiare una strategia vincente e soprattutto tentare di convincere il governo, e in particolare il ministro Annamaria Cancellieri, a fare un passo indietro sulla riforma complessiva. Una seconda notizia, inoltre, viene dalla Regione dove in Commissione Affari costituzionali è stato approvato il referendum abrogativo della riforma (LEGGI LA NOTIZIA)
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Il ricorso era stato presentato dal Comune di Rossano oltre che da alcuni privati cittadini contro la Presidenza del Consiglio Dei Ministri, il Ministero Della Giustizia, il Tribunale di Castrovillari e l’Ordine Degli Avvocati Di Castrovillari e chiedeva l’annullamento dell’accorpamento del personale degli uffici giudiziari di Rossano a Castrovillari ribadendo la necessità di lasciare in funzione la struttura elencando una serie di motivazioni che giustificherebbe il mantenimento del Palazzo di Giustizia. Tra queste, ovviamente, l’alta densità mafiosa del territorio, interessato dall’operatività di diversi clan di ‘ndrangheta. I giudici hanno, quindi, accolto la richiesta di sospensiva ed hanno fissato l’udienza per discutere del ricorso nell’udienza di camera di consiglio del 17 ottobre prossimo. Nello specifico, la decisione è stata assunta mediante un decreto del presidente della Prima Sezione del Tar di Catanzaro, Guido Salemi, in cui il magistrato ha rimarcato come «nei limiti della fase cautelare, il ricorso appare fornito di fumus boni juris» ossia risulta apparire, ad una prima sommaria analisi, come fondato quanto meno nella necessità di affrontare la discussione nel merito. Pertanto il Tar «accoglie in via provvisoria l’istanza cautelare e per l’effetto sospende il provvedimento impugnato», ciò per evitare che nelle more dell’esame di merito possano prodursi danni ingiusti attraverso il perfezionamento del trasferimento.
Un mese esatto è il tempo dato alle forze civiche e politiche per convincere il Governo della bontà delle ragioni del mantenimento del tribunale di Rossano, poi tutto passerà nelle sedi processuali con il paradosso che a decidere della riforma della giustizia penale e civile sarà la giustizia amministrativa. Nel frattempo, la Regione ha approvato in commissioni Affari istituzionali la proposta di referendum abrogativo della legge che prevede l’accorpamento (LEGGI LA NOTIZIA) A Rossano, intanto, è prevista per stamattina una riunione del Consiglio comunale che si svolgerà davanti alla sede del tribunale. Al Consiglio parteciperanno esponenti politici, avvocati e personale in servizio nell’ufficio giudiziario.
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