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VIBO VALENTIA – Burrasca all’interno della Giunta comunale di Vibo Valentia. L’assessore al Bilancio Giuseppe Scianò lascia, infatti, l’esecutivo di Palazzo Luigi Razza dopo quasi tre anni di lavoro. L’annuncio delle dimissioni è stato fatto dall’amministratore del capoluogo nel corso di una conferenza stampa convocata mercoledì pomeriggio dallo stesso titolare delle Finanze presso la sala consiliare del Comune. Scianò, però, non si dimetterà subito, ma, per come riferito durante l’incontro con i giornalisti, solo a fine anno o, al più tardi, ai primi di gennaio. All’origine della decisione dell’assessore di farsi definitivamente da parte vi sono stati la «troppa stanchezza» e l’eccessivo «carico di lavoro». Scianò ha, infatti, confessato davanti ai cronisti di volersi dimettere dall’esecutivo guidato dal sindaco Nicola D’Agostino in quanto «l’impegno è troppo gravoso».
Il titolare del Bilancio lascia, però, dietro di sé una voragine finanziaria di quasi 22 milioni di euro, 18 l’amministrazione comunale li dovrà, infatti, restituire alle casse dei Fondi vincolati dell’ente (si tratta di risorse finanziarie utilizzate arbitrariamente sia dall’attuale esecutivo quanto da quelli passati per fare fronte alla spesa corrente), così come risulta da una precisa e dettagliata relazione che il Collegio dei revisori dei conti del Comune tempo addietro è stato “costretto” a fare avere al prefetto Michele Di Bari, mentre ciò che resta del buco fa parte, invece, del disavanzo di amministrazione vero e proprio con il quale l’assessore comunale ha chiuso il Conto consuntivo del 2011.
Tuttavia, nel corso del suo intervento, Scianò ha difeso con le unghie e con i denti il proprio operato, non mancando di ribadire che a Palazzo Razza «tutto è stato pagato: ditte esterne, dipendenti, debiti. Al Comune non vi è una sola fattura non saldata. I conti sono in ordine perché costruiti su dati reali. L’amministrazione D’Agostino – ha sottolineato Scianò – vanta una gestione mirabile dei conti».
Poi l’attacco al Partito democratico, a quel gruppo consiliare di minoranza che «ha superato i limiti della sfacciataggine» parlando di «responsabilità» e «colpe» nella gestione dei conti pubblici che, invece, secondo l’interessato, appartengono proprio alla passata amministrazione comunale. Quella, appunto, guidata dall’ex sindaco dei Democrat Franco Sammarco. Scianò ha, inoltre, riferito che nei suoi confronti sarebbe in atto anche una sorta di «campagna denigratoria» tesa «a colpire l’attuale amministrazione cittadina».
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