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Cara Lucia ho letto con stupore la notizia della intitolazione di una strada a Nino Somma. Ne sono contento, naturalmente, Non sono, però, contento per una cosa molto grave. La notizia è talmente grossa che sarebbe obbligatorio pubblicarla in prima pagina tanto da prenderla tutta. Sono finite le scorte di memoria.
E così. Infatti più avanti si va e più si accorcia il tempo della memoria Possiamo andare, al massimo sei, sette mesi indietro, non di più e quel che c’è stato prima: tutto cancellato.
Mamma mia e come faremo noi che siamo tuttora convinti che un Paese che non abbia memoria non possa avere futuro? E così verremo messi in un luogo inaccessibile per non consegnare memoria? Forse. Se tutto questo dovesse costare troppo basterebbe farsi attaccare ad una sedia cancella memoria che risolverebbe tutto. Mi sa che farò da cavia così dimentico subito ogni cosa e, per esempio, che Emilio Colombo, statista, europeista e meridionalista (per il quale non ci sarebbe bisogno di aspettare 10 anni) non c’è più da oltre sei mesi e che intitolare una strada o, addirittura (che bestemmia) un luogo simbolo della città, sarebbe assai costoso perché chi potrebbe raccontare quello che egli è stato a chi la memoria non l’ha?
Chiederò come fare a quelli del Consiglio Comunale.

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