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ROMA – Si riaccende la discussione sui Bronzi di Riace e sul loro possibile spostamento da Reggio Calabria a Milano in occasione dell’Expo del 2015 (LEGGI LA POLEMICA). Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, infatti, ha annunciato la prossima convocazione di una commissione scientifica di esperti interni ed esterni al ministero «assolutamente non influenzabili», che dovrà decidere se possono viaggiare, anche se lo stesso Franceschini ricorda come un parere negativo sia già stato dato nel 2009. «E’ legittimo il dibattito sull’opportunità di portare all’Expo i Bronzi di Riace, ma la priorità è stabilire se possono viaggiare altrimenti discutiamo a vuoto», ha concluso il ministro.
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Da parte sua la responsabile dei beni archeologici calabresi, Simonetta Bonomi ha subito fatto intendere come la sua opinione circa la inamovibilità delle due statue sia immutata rispetto al passato chiarendo che «da tutte le relazioni dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro fatte dopo le campagne di restauro di questi anni emerge in grande evidenza la fragilità strutturale dei Bronzi di Riace», i quali «hanno delle microfessurazioni che rendono la struttura molto vulnerabile».
Riguardo la decisione del ministro di dar vito ad un organo che studi l’ipotesi trasferimento, la Bonomi ha precisato che «una commissione è fattibile ma gli esperti si devono misurare su questi dati di fatto che sono emersi dalle campagne di restauro». Inoltre, «sono state fatte anche prove scientifiche con una sorta di radiografia e da questi accertamenti è stata confermata la vulnerabilità strutturale dei Bronzi. Le due statue, poi, sono molto sensibili all’ambiente tanto che nel Museo di Reggio Calabria sono conservate in una sala climatizzata».
Con riferimento poi agli studi più recenti «è emersa anche una vulnerabilità delle due statue dal punto di vista chimico. Questi sono tutti dati oggettivi che non possono essere trascurati e che una eventuale commissione dovrà tenere in considerazione prima di decidere su un eventuale trasporto. C’è poi anche un aspetto di carattere sociale, perché la Calabria – conclude all’Ansa la Bonomi – da sempre identifica nei Bronzi di Riace la massima espressione archeologica di tutto il territorio regionale»
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