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LA presidente della Camera, Laura Boldrini, ha incontrato Denise Garofalo, figlia di Lea, uccisa dal marito dopo torture e sevizie in quanto testimone di giustizia per delitti di ‘Ndrangheta. L’incontro, a 4 anni esatti dall’uccisione di Lea Garofalo, si è tenuto nello studio di Boldrini, alla presenza di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. “Lea è stata uccisa perchè si era ribellata”, spiega Boldrini, “Denise è una donna in gamba, coraggiosa, porta con sè il peso e l’eredita della madre. Lea è stata uccisa due volte, vittima di femminicidio e di ‘Ndrangheta”.
L’incontro è stato in forma riservata poichè Denise, che ha denunciato il padre per l’omicidio della madre, vive ora sotto scorta. Una vita sotto protezione che però non è garantita a chi non è collaboratore o testimone di giustizia, ma comunque vuole uscire dal circuito della mafia e dello sfruttamento. “Questa giornata deve graffiare le coscienze”, sottolinea don Ciotto che si appella alla presidente Boldrini affinchè “il parlamento si faccia carico di una proposta di legge, la legge Lea Garofalo, che estenda misure come il cambio di nome anche a chi non sia direttamente implicato nei delitti”.
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