La conferenza stampa di annuncio della trasmissione con al centro il Governatore Scopelliti
4 minuti per la letturaCATANZARO – Sessanta minuti in mondovisione sulla rete ammiraglia per raccontare Natuzza Evolo, la mistica calabrese scomparsa due anni fa all’età di 85 anni, che proprio durante la Settimana Santa e, in particolare il venerdì, viveva il mistero delle stimmate. Andrà in onda domani sera su Rai Uno, lo speciale “Natuzza, la via della Croce”. L’evento dello speciale TG Uno diretto da Alberto Maccari, andrà in onda subito dopo la Via Crucis presieduta da Papa Benedetto XVI al Colosseo e prevista dalle 22,40 alle 23, 40. Lo speciale dedicato alla mistica di Paravati è firmato da Pino Nano, giornalista che per più di trent’anni ha seguito per la Rai la storia della donna che raccontava di “aver visto la Madonna” e Filippo Di Giacomo, teologo, scrittore giurista e sacerdote missionario di lungo corso.
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Montato da Pierluigi Lodi, lo speciale di Rai Uno contiene documenti inediti recuperati presso l’archivio storico dell’Università Cattolica di Milano. Stamattina la presentazione per la stampa del documentario – realizzato grazie alla collaborazione tra Rai Vaticano e speciali Tg1 – ospitata a Catanzaro, a Palazzo Alemanni sede della Regione Calabria, ente che ha sostenuto il progetto.
Al tavolo il direttore responsabile di Rai-Vaticano Marco Simeon che ha conosciuto personalmente Natuzza e ha abbracciato con entusiasmo il progetto dello speciale; il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti che ha auspicato un prossimo impegno dell’Ente per la realizzazione del progetto del santuario a cui Natuzza teneva particolarmente; il giornalista Pino Nano che ha raccontato il lavoro fatto; Francesco Zoccali direttore generale del Dipartimento presidenza della Giunta. A moderare il capo ufficio stampa della Giunta regionale Oldani Mesoraca. Seduta in platea quasi defilata e visibilmente commossa la figlia di Natuzza, Angela Nicolace.
Natuzza, dunque. Colei che “ha raccontato col suo corpo la Passione di Cristo” e che di sè diceva: “Io sono un povero verme di terra i miracoli li fa Dio”.
Natuzza di cui si è voluto raccontare: “la vita – commenta Nano – con lo sfondo di una Calabria dai tratti dolci scegliendo alcune tra le immagini più belle dell’epoca”. Il giornalista che ha più volte intervistato Natuzza ha aggiunto: «è stata una bellissima esperienza; sul piano personale una grande emozione». Nel documentario «non ci sarà la donna dei miracoli, ma la vita di Natuzza».
Non ci saranno neanche interviste nel documentario, ad eccezione di quelle a due docenti universitarie, tra cui Angela Bello della Pontificia università gregoriana. Toccante il ricordo che Simeon fa dell’incontro di tanti anni fa con la mistica e di una “Paravati che è seme miracoloso”. Un incipit per sottolineare che quello che si è voluto realizzare con lo speciale è il racconto di una donna di Calabria semplice che ha avuto la straordinaria avventura di vivere con profonda passione cristiana. Si è voluto raccontare. Per Simeon: «è la fede di una calabrese molto semplice, come ce ne sono tante, ma che ha avuto una straordinaria testimonianza in più. Ha sofferto tanto ed ha aiutato tanti. Questo speciale dà un’opportunità in più di fare sentire questa terra con una voce diversa».
«Sono venuto per la prima volta in Calabria proprio per conoscere Natuzza – ha detto ancora – e lei mi disse “Mi devi dare una mano”; ora scopro come posso contribuire a quella sollecitazione». Il direttore di Rai Vaticano ha anche sollecitato le istituzioni calabresi a contribuire per la realizzazione del Santuario in via di realizzazione a Paravati. Il presidente Scopelliti, raccogliendo la sollecitazione del direttore di Rai Vaticano, ha detto di sperare «di poter mettere anche noi un tassello per la costruzione del santuario», sottolineando che lo speciale di stasera in onda dopo la Via Crucis con il papa «è un’opportunità che viene offerta al territorio». Per questo, ha dichiarato di apprezzare «molto la sensibilità della Rai, in un momento in cui si è parlato molto in maniera negativa della Calabria. Natuzza – ha concluso Scopelliti – è stata una donna straordinaria».
A chiudere il giro degli interventi Angela Nicolace a lei figlia di Natuzza è toccato il compito di tratteggiare con l’efficacia della sintesi il ritratto di una «una mamma semplice, che ci ha fatto vivere nella normalità qualcosa di straordinario».
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