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REGGIO CALABRIA – La tensione è arrivata alle stelle a Reggio Calabria per la protesta dei dipendenti della ormai ex società mista del Comune di Reggio Calabria Multiservizi. Dalla sala consiliare, già occupata da ieri, alcuni operai sono riusciti a salire sul tetto e hanno minacciato di buttarsi giù. Contemporaneamente, i loro colleghi che presidiavano l’esterno del palazzo comunale hanno lanciato un assalto contro la porta del municipio, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine.

Scintille con la digos anche sulla terrazza, dove gli agenti hanno inutilmente provato a portare via i manifestanti, che invece sono riusciti a resistere. Per mediare è salito il questore, che alla fine è riuscito a convincere gli operai a scendere, spiegando loro che si sta lavorando sulla loro situazione e che la procedura che li riguarda «è già al 70 per cento». Venerdì alle 11 in prefettura ci sarà una nuova riunione. E in vista di questo appuntamento è stata decretata una tregua.

 La Multiservizi, che gestiva tutte le manuntenzioni di competenza del comune, è in liquidazione dallo scorso anno, in seguito alla mancata certificazione antimafia del socio privato. Se non arriverà un’ulteriore proroga dell’esercizio provvisorio, il 30 giugno la Multiservizi dovrebbe licenziare tutti i 272 dipendenti. Venerdì scorso si è svolto l’ultimo incontro in ordine di tempo per tentare una soluzione, nel corso del quale i commissari che guidano il comune di Reggio Calabria, sciolto per contiguità con la ‘ndrangheta, si erano riservati la possibilità di concedere una proroga di tre mesi. Martedì sera però è trapelata tra i dipendenti la notizia che non ci sarebbe stata la proroga, e questo ha acceso ieri la scintilla della protesta con le maestranze che hanno occupato pacificamente con uomini e mezzi palazzo San Giorgio. Stasera, poi, la situazione ha rischiato di degenerare.

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