La raccolta di uva
2 minuti per la letturaCATANZARO – E’ iniziata da qualche settimana in Calabria la vendemmia delle uve bianche prima per la produzioni di spumanti e bianchi aromatici e più recentemente per i bianchi. Il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione, con proprio decreto del 25 luglio, aveva disposto, in deroga e limitatamente alla campagna vendemmiale 2019/2020, l’anticipo delle operazioni di raccolta a quella data per gli effetti dell’andamento climatico che ha portato sul territorio calabrese ad una maturazione precoce delle varietà di uve bianche base per gli spumanti (Chardonnay, Sauvignon B, Traminer Aromatico e Manzoni Bianco).
Nelle prossime settimane ci sarà semaforo verde per la vendemmia 2019 vera e propria con le uve a bacca nera. In preparazione dell’appuntamento, le cantine sono alle prese con gli ultimi aspetti di carattere logistico che prevedono la liberazione dei piazzali e gli ultimi adempimenti legati alla sistemazione delle presse e dei macchinari necessari alla vinificazione. Dalle prime impressioni dei produttori si può dire che si parla di annata straordinaria. L’euforia di quanti operano nel settore della produzione vinicola è dovuta soprattutto all’alta qualità delle uve, che ovunque si presentano sane. Anche i vigneti biologici mostrano una vigoria e uno stato sanitario che raramente si sono visti in passato.
Per i tecnici della Coldiretti, «questo é il risultato di un andamento climatico favorevole, caratterizzato da un’estate calda, spesso anche afosa. Inoltre, in questi giorni, periodo importante per una buona maturazione delle uve, il clima si presenta ottimale, con fondamentali ed equilibrate escursioni termiche che vedono alternarsi giornate calde e soleggiate a notti fresche e ventilate». Saranno migliaia i lavoratori impegnati in tutto il territorio calabrese. «Stante l’attuale buono stato sanitario dei frutti – afferma il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – non resta che incrociare le dita affinché le condizioni meteo restino favorevoli. Dal ‘Vigneto Calabrià nascono opportunità di lavoro per 13 mila persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio, per un fatturato che è salito nel 2018 alla quota di 100 milioni circa, grazie all’aumento in valore di export e consumi di qualità che il vino calabrese ormai assicura. Il nostro prodotto è cresciuto enormemente scommettendo sulla sua identità, con una decisa svolta verso la qualità che rappresenta un modello di riferimento per la crescita dell’intero agroalimentare regionale. ‘Distintività’ e legame con il territorio sono i fattori competitivi vincenti per l’intero ‘Made in Calabrià».
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