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Il plastico del nuovo ospedale di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – Prosegue il percorso di avvicinamento all’avvio dei lavori per la costurizione del nuovo ospedale di Vibo Valentia. Si è svolta, infatti, presso la prefettura di Vibo Valentia una riunione sull’applicazione del protocollo di legalità alla realizzazione del nuovo ospedale e delle connesse opere complementari idrauliche e stradali.

All’incontro, convocato dal prefetto Giuseppe Gualtieri, hanno preso parte per la Regione, il dirigente del settore edilizia sanitaria Pasquale Gidaro e la funzionaria Antonella Sette; per la Prefettura di Vibo Valentia, oltre al prefetto anche il vicario Eugenio Pitaro, il capo di Gabinetto Cettina Pennisi e il dirigente dell’Area ordine e sicurezza pubblica Maria Luzza; per la Direzione investigativa antimafia, il capo sezione operativa di Catanzaro Antonio Turi; per l’Azienda sanitaria provinciale, la dirigente generale Angela Caligiuri; per il concessionario “Vibo Hospital Service S.p.A.”, il presidente Pier Renzo Olivato ed il vice presidente Massimo Procopio.

«L’incontro – spiega una nota della Regione – ha avuto il preminente obiettivo di stabilire un percorso condiviso tra i vari soggetti presenti al tavolo per garantire il rispetto assoluto della legalità durante la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero che rappresenta, per il territorio provinciale e per la regione Calabria nel suo complesso, un’opera prioritaria e di assoluta necessità, che consentirà di garantire a tutti i cittadini adeguati livelli di assistenza sanitaria».

Dal canto suo, il prefetto Gualtieri ha voluto rimarcare l’indispensabilità «dell’azione di prevenzione mirata al contrasto dell’infiltrazione della criminalità organizzata nella realizzazione delle grandi opere, che movimentano ingenti risorse finanziarie e che pertanto risultano particolarmente appetibili».

Per questo è emersa «l’importanza che tutti i soggetti impegnati nella realizzazione del nuovo ospedale e nei relativi controlli, diano concreta e puntuale attuazione alle previsioni del protocollo di legalità, a suo tempo sottoscritto, per salvaguardare l’opera da possibili tentativi di infiltrazione mafiosa, in un territorio come quello vibonese pervaso da problemi di illegalità e di ingerenze della criminalità».

Il dirigente Gidaro ha illustrato lo stato di attuazione delle procedure realizzative del nuovo ospedale, che vedono le opere complementari di sistemazione idrogeologica del Fosso Calzone e di sistemazione della viabilità d’accesso in piena realizzazione, nonostante le difficoltà meteorologiche dell’attuale stagione invernale, e la progettazione dell’opera principale, in fase di verifica del progetto definitivo e di analisi delle varianti connesse alle prescrizioni della Conferenza di servizi e delle problematiche ambientali dell’area di sedime, che hanno richiesto l’adozione di specifiche tipologie di intervento per le fondazioni e per le sistemazioni esterne».

Inoltre, «la Regione sta effettuando sistematicamente i controlli di propria competenza connessi all’attuazione del protocollo di legalità. Nelle prossime settimane si prevede di poter mettere a disposizione della Prefettura e dei sui organi di controllo, una specifica Banca Dati, sviluppata con la collaborazione del concessionario, per la condivisione in tempo reale dei settimanali di cantiere, della documentazione progettuale e contrattuale dell’intervento, dell’esito dei controlli effettuati e dei flussi finanziari. Il concessionario ha assicurato la massima collaborazione con le istituzioni regionali e statali per l’attuazione del protocollo, impegnandosi a segnalare tempestivamente agli organi competenti qualunque tentativo di approccio da parte della criminalità».

Al termine, nel sottolineare che la migliore forma di tutela della sana imprenditoria dell’Amministrazione pubblica e della collettività che beneficia dell’opera sia proprio la prevenzione, si è condivisa l’istituzione del Tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera, previsto dal protocollo di legalità, nonché la necessità di approfondimento di alcune tematiche sensibili, attraverso apposite riunioni tecniche con le componenti operative delle forze dell’ordine. 

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